Nella
stanza degli ottanta Nella stanza degli ottanta, sapori d’amara salsedine salgono
su pedane di legno come ballerini di tango, in
furiosa violenza, quasi con rabbia fanno danza sull’incatenato
Ulisse alle spiagge del passato. A bordo d’una vecchia nave era giunto, con
solitudine interiore corrosa
di muschi e lucertolati pensieri. Gli occhi lucidi per droghe d’ansia, un tarlo
ininterrotto aveva
lavorato il legno della barca, prima di toccare le acque dell’oblio. Con canto di fessure scosse dal vento, la Sirena
comparve improvvisa, e
disse di non allacciare cinture di sicurezza in fase d’annegamento. Perché
anche a fin del viaggio dolce è l’acqua della sua riva.