Pagine

domenica 15 settembre 2013

ADDIO AD UN AMICO


Angelo con Leandro e la moglie Ambretta
Leandro Fossi è morto. Ha combattuto strenuamente contro un male feroce, lo ha fatto con la sua ironia e la sua caparbietà, ma alla fine il male è stato più forte. È morto a Milano in piena estate, il 17 agosto, quando la città si svuota, ed è solo grazie a qualche turista e straniero, che mantiene qualche traccia di vita, un argine totale alla sua desolazione.
Leandro era nato a Montemaggiore al Metauro provincia di Pesaro-Urbino, nel1937, ma aveva trascorso l'infanzia e parte della giovinezza a Fano. Dopo la laurea in economia alla Ca' Foscari di Venezia si era trasferito a Milano dove aveva lavorato presso una società privata, ed stato dirigente della regione Lombardia ed esercitato la professione di sindacalista.
Aveva collaborato a un quotidiano economico a diffusione nazionale e pubblicato saggi su temi economici e di strategia aziendale. Era appassionato di teatro e di musica classica. Dalla fine del 2001 soffriva di una grave malattia che ha comportato pesanti cure. Per superare lo stato di depressione in cui si era venuto a trovare, su suggerimento dei medici, aveva iniziato a scrivere, riprendendo una vecchia passione di gioventù.
Ha pubblicato nel 2005 il suo primo romanzo: Fuga in Oriente, nel 2006 una raccolta di racconti: La casa degli zii e altri racconti e nel 20011: Un passo troppo, lungo il suo terzo romanzo. Negli ultimi giorni prima di morire è riuscito a finire, pur se molto sofferente, le bozze di un quarto romanzo dal titolo emblematico: Anche questa è vita.
È stato sepolto per suo espresso desiderio al nuovo cimitero di Fano: Cimitero dell'Ulivo.
Avevo conosciuto Leandro perché era amico di Giuseppe Bonura e lo aveva incoraggiato a scrivere.
Claudina Bonura gli diede il mio numero di telefono, lui mi mandò il romanzo che io recensii   favorevolmente. Ci incontrammo e gli pubblicai dei pezzi su “Odissea” a cui era anche abbonato.
Nell’estate del 2011 fui ospite suo e della moglie Ambretta, e passammo alcuni giorni in allegria;
in quella occasione Mirella ci scattò diverse fotografie, compresa quella qui pubblicata. Ne approfittai per incontrare l’assessore alla cultura di quella città, per convincerlo a mettere una targa ricordo del nostro comune amico Bonura, sulla facciata della casa di via Martino Da Fano, dove lo scrittore aveva a lungo vissuto. La cosa andò felicemente in porto ed io scrissi il testo della lapide.
Purtroppo Leandro non poté prendere parte, per ragioni di salute, al Convegno su Bonura al Teatro della Fortuna che la Città di Fano organizzò. Da Milano scendemmo io e gli amici scrittori Alessandro Zaccuri e Giuseppe Lupo. La cerimonia della targa fu magnifica ed emozionante.
Un altro magnifico ricordo, anche questo suggellato da una serie di foto che ci ritraggono insieme, fu la sera del mio compleanno, nel gennaio 2012; venne con Ambretta e stemmo veramente bene con altri due fraterni amici: Carla e Fortunato Zarro. Poi ci furono le mie traversie ospedaliere ed il suo male che faceva le bizze. Si è arreso il 17 agosto di quest’anno lasciando, a chi lo ha conosciuto ed apprezzato, la fedeltà della memoria.

Angelo Gaccione