Angelo con Leandro e la moglie Ambretta |
Leandro era nato a Montemaggiore al Metauro provincia di
Pesaro-Urbino, nel1937, ma aveva trascorso l'infanzia e parte della giovinezza
a Fano. Dopo la laurea in economia alla Ca' Foscari di Venezia si era
trasferito a Milano dove aveva lavorato presso una società privata, ed stato
dirigente della regione Lombardia ed esercitato la professione di sindacalista.
Aveva collaborato a un quotidiano economico a diffusione
nazionale e pubblicato saggi su temi economici e di strategia aziendale. Era
appassionato di teatro e di musica classica. Dalla fine del 2001 soffriva di
una grave malattia che ha comportato pesanti cure. Per superare lo stato di
depressione in cui si era venuto a trovare, su suggerimento dei medici, aveva
iniziato a scrivere, riprendendo una vecchia passione di gioventù.
Ha pubblicato nel 2005 il suo primo romanzo: Fuga in Oriente, nel 2006 una raccolta
di racconti: La casa degli zii e altri
racconti e nel 20011: Un passo
troppo, lungo il suo terzo romanzo. Negli ultimi giorni prima di morire è
riuscito a finire, pur se molto sofferente, le bozze di un quarto romanzo dal
titolo emblematico: Anche questa è vita.
È stato sepolto per suo espresso desiderio al nuovo
cimitero di Fano: Cimitero dell'Ulivo.
Avevo conosciuto Leandro perché era amico di Giuseppe
Bonura e lo aveva incoraggiato a scrivere.
Claudina Bonura gli diede il mio numero di telefono, lui
mi mandò il romanzo che io recensii favorevolmente. Ci incontrammo e gli pubblicai
dei pezzi su “Odissea” a cui era anche abbonato.
Nell’estate del 2011 fui ospite suo e della moglie
Ambretta, e passammo alcuni giorni in allegria;
in quella occasione Mirella ci scattò diverse fotografie,
compresa quella qui pubblicata. Ne approfittai per incontrare l’assessore alla
cultura di quella città, per convincerlo a mettere una targa ricordo del nostro
comune amico Bonura, sulla facciata della casa di via Martino Da Fano, dove lo
scrittore aveva a lungo vissuto. La cosa andò felicemente in porto ed io
scrissi il testo della lapide.
Purtroppo Leandro non poté prendere parte, per ragioni di
salute, al Convegno su Bonura al Teatro della Fortuna che la Città di Fano
organizzò. Da Milano scendemmo io e gli amici scrittori Alessandro Zaccuri e
Giuseppe Lupo. La cerimonia della targa fu magnifica ed emozionante.
Un altro magnifico ricordo, anche questo suggellato da
una serie di foto che ci ritraggono insieme, fu la sera del mio compleanno, nel
gennaio 2012; venne con Ambretta e stemmo veramente bene con altri due fraterni
amici: Carla e Fortunato Zarro. Poi ci furono le mie traversie ospedaliere ed
il suo male che faceva le bizze. Si è arreso il 17 agosto di quest’anno
lasciando, a chi lo ha conosciuto ed apprezzato, la fedeltà della memoria.
Angelo Gaccione