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martedì 8 ottobre 2013

CLAUDIA AZZOLA

 Sii a me vicino

 Sii a me vicino come la vita
ora che non c'è più il carbone
da seminare, la polvere d'oro
degli almanacchi si stinge in fondi
di cortili, portiamo a casa sporte
di spaesamento. Il mio cuore
fu quello che non ero io, per la
sapiente opera del servo arbitrio;
la mia voce si chiama Sibilla, Titania,
ma anche Oberon, e Amleto;
è stato pagato il prezzo dei saecula
saeculorum il divenire, così ti getto
nel sogno di una notte la poesia:
lo scambio è tra l'àugure che smangia
pezzi di destino, e la colomba
col ramo della pace del tempo
ormai passato, passato via,
con taluni punti oscuri preclusi
                      alla memoria.
          ***

 Il mondo vivibile

 Il mondo è desiderabile, inimitabile,
                                formidabile
                                vivibile
secondo chi c'è nel mondo
a viverlo, ad arricchire due vasi
di conoscenza, intuitiva e intellettuale,
a tenere il male del sangue lontano;
il sangue: s'inspessisce all'avventarsi
di un uomo su un altro uomo,
quando il grido del corvo è incline
alla forma predatoria del becco,
e attorno la natura è còrrea.
La natura è desiderabile
                                formidabile
                                vivibile
se non è, fino all'osso, spendibile,
coltivabile, imitabile, sfruttabile,

quando il grido del corvo è innocente,
d'uccello non rapace ma fine,
incorrotta la sostanza intuitiva,
la forma, non quella letale, abissale,
                                  del male,

                                  del capitale.