Pagine

domenica 24 novembre 2013

E VOI CHE NE PENSATE?

Da più parti si respinge l’ipotesi dell’introduzione del reato di negazionismo nell’ordinamento giuridico italiano: con le motivazioni principali che altrimenti si limiterebbe la libertà d’opinione, e si “accenderebbero animi” e creerebbero “màrtiri”.
            Al contrario, non trovo incompatibile con quelle motivazioni l’introduzione anche in Italia di quella figura di reato con la relativa sanzione: purché espressamente mirata al negazionismo della sola Shoah; diversamente, l’estensione del reato a altri tipi di genocidio rischierebbe di inquinarne la ratio e di ampliarne la portata in modo inversamente proporzionale all’efficacia.
            A questo punto, il “dibattito” (assumendo che sia possibile) con chi nega la Shoah - l’esistenza delle camere a gas, l’industrializzazione e specializzazione che fanno dell’evento un unicum tra i casi di sterminio nella storia, last but not least la negazione dell’autenticità di Il diario di Anne Frank - si porrebbe come uno strumento di dissuasione e prevenzione dell’illecito, ulteriore alla figura positiva di reato. Inoltre il dibattito potrebbe allargarsi a altri genocidi: anche se, per il principio di stretta legalità, non inseribili analogicamente nella fattispecie della figura del reato di negazione dell’Olocausto.
            Ritengo quindi che si può essere d’accordo con chi respinge l’introduzione del reato di negazionismo in senso generale, ma a favore del suo inserimento nell’ordinamento italiano purché con specifico riferimento alla Shoah.

Gianni Bernardini (Università di Siena)