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venerdì 15 novembre 2013

IN DIFESA DELLA LAICITÀ

Cari lettori,
questo è un piccolo brano del lungo documento che Gianni Bernardini
dell’Università di Siena, ha approntato per il nostro giornale.
Visto l’importanza dell’argomento, ve ne consiglio la lettura integrale
nella Rubrica  “IL LATO ESTREMO”.
Fatelo girare fra i vostri contatti e fatene un uso più ampio possibile.
(Il Direttore)


Le “nuove regole” della laicità nelle scuole francesi.
Prospettive e problematiche
di Gianni Bernardini (Università di Siena)
0. All’inizio di settembre 2013 e dell’anno scolastico, il ministro francese dell’educazione, Vincent Peillon, ha fatto affiggere in tutte le scuole pubbliche del paese un manifesto (nel senso sia tipografico, sia di scritto programmatico), la Charte de la laïcité à l’école, contenente - detto ora schematicamente - indicazioni tendenti anzitutto a definire i limiti della/e religione/i nell’àmbito scolastico.
            Lo scopo di questo mio articolo vuole essere, prevalentemente, quello di fare un punto su un fatto, e provocare eventualmente un dibattito; piuttosto che trarre conclusioni. Mi propongo, quindi, un intervento soprattutto descrittivo. L’avvenimento oggetto dell’articolo, è appunto la decisione di Peillon di distribuire la Charte nelle scuole, e contestualmente il documento stesso. Più in particolare, vorrei soffermarmi, tra l’altro, sui seguenti punti problematici che emergono nella Charte: a) il paradossale vulnus allo stesso laicismo (nel nome di una “religione repubblicana”); b) un attacco “mirato” all’islamismo; c) una prosecuzione (sia pure) parziale della rivoluzione francese, o meglio un suo “completamento”  (con riferimento, anche, alla opportunità/necessità di una “religione repubblicana” - di cui sub a) -).
            Da parte mia, mi limito, ora, a osservare che la Charte può avere tuttavia una sua precisa funzione e riaffiorante utilità; nel proporsi almeno come promemoria “minimo” per obiettivi, se non altro, in gran parte condivisibili, e come una metodologia per il loro raggiungimento; pure essendo composta con una scrittura di una semplicità che si potrebbe definire, (forse troppo) facilmente, quasi disarmante, nella quale sono formulati princìpi che appaiono tuttaltro che inediti; al punto di sembrare anche, in una parola, come introiettati nei lettori (che li approvino, oppure li avversino). Ci si riferisce, specificamente, a target forse “attualmente” trascurati, o ritenuti rifiniture quasi superflue; solo optional rispetto a elementi strutturali di una società; mentre hanno, invece, anche essi una rilevanza culturale tale da plasmare e caratterizzare basilarmente un contesto…
(Per continuare a leggere vai alla Rubrica “IL LATO ESTREMO”)