A Ignazio Marino
Salviamo
il Centro antiviolenza di Tor Bella Monaca
Roma. Mi chiamo
Stefania Catallo e sono la responsabile e fondatrice del Centro di Supporto
Psicologico Popolare di Tor Bella Monaca, quartiere della periferia di Roma. In
due anni abbiamo portato avanti un lavoro in condizioni di totale
autofinanziamento e autogestione per tutelare soprattutto le donne vittime di
violenze. Queste donne, umiliate e sbandate, che non sapevano con quali
istituzioni parlare e quale percorso intraprendere, hanno trovato ascolto ed
accoglienza con e tramite il centro.È anche grazie al lavoro di ascolto e
supporto psicologico, la creazione di gruppi di auto-aiuto e corsi di
recitazione con la produzione - sempre autofinanziata - di spettacoli e pièce
di denuncia sociale e civile che le circa 1000 donne transitate nel centri in
questi due anni sono rimaste vive. Non sono morte. Sono state aiutate nel
percorso di consapevolezza del proprio valore fuori dalla coppia e sostenute in
quello di denuncia dei propri uomini violenti. Non abbiamo mai avuto fondi né
dalle istituzioni né dai servizi sociali: quello che abbiamo fatto è stato
totalmente creato da noi. Ora il Cespp non ha più tempo: ospitato gratuitamente
dal maggio 2011 nei locali dell’associazione “Sirio87” - con cui non ha nulla
in comune rispetto alle attività prodotte -si ritrova a subire la situazione
determinata da vicende precedenti e sconosciute al Cespp. Vicende tra la
"Sirio 87" e i legittimi proprietari dei locali che hanno determinato
la sospensione delle attività a causa dello sfratto della "Sirio 87"
che, fissato lo scorso 14 gennaio, è tuttora pendente. Va da sé che per la
delicatezza delle situazioni di cui ci occupiamo abbiamo dovuto interrompere le
attività. In un colpo solo sono saltati il servizio del centro antiviolenza ed
è stato eliminato un punto di riferimento per le centinaia di persone che gravitano
intorno alla struttura. Donne soprattutto, ma anche uomini, come quelli che
recitano nello spettacolo nato dalle sedute di ascolto nel centro “Sulla pelle
delle donne”, che è il titolo del primo reportage giornalistico realizzato per
RaiNews da Mariella Magazù, in cui si racconta del lavoro di contrasto alla
violenza contro le donne in una periferia degradata dall’indifferenza
istituzionale, quando la parola “femminicidio” non esisteva per i media e neppure
per il Codice italiano. Il Cespp è un progetto sociale che ha dato vita anche
ad un progetto culturale. Già ora il Centro è stato costretto a sospendere il
servizio a causa della mancanza di un locale idoneo nel quale operare. Tor
Bella Monaca è un quartiere definito a rischio, dove alto è il numero di chi
sta scontando una pena agli arresti domiciliari e forte è il mercato dello
spaccio. Da quando il Cespp ha iniziato il suo lavoro il 27 maggio 2011 sono
stati raggiunti alcuni importanti obiettivi e il centro è diventato una realtà
ben radicata nel tessuto sociale. Ora devo tutelare gli interessi del centro
antiviolenza e delle persone che usufruiscono di questo importantissimo
servizio. Questi locali erano stati assegnati dal Comune a ‘Sirio87’ nel 1999.
Poi si sono accorti che non erano comunali e se li sono rivenduti, nonostante l’opposizione
dell’associazione. Negli ultimi mesi ho chiesto aiuto al VI Municipio,
chiedendo di poter avere un’alternativa sul territorio, come uno spazio
confiscato alla Mafia o in disuso: ecco perché la petizione, oltre che al
sindaco di Roma Ignazio Marino (in questo quartiere sono tanti gli edifici del
Comune abbandonati a se stessi e dentro i quali sarebbe possibile proseguire la
nostra attività), è indirizzata anche alla Consigliera nazionale del ministro
dell’Interno per le politiche di contrasto alla violenza contro le donne e al
femminicidio, Isabella Rauti. Questa indifferenza, oggi come ieri, non è solo
uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle centinaia di donne morte durante questi
anni e a tutte quelle che, per loro fortuna, sono ancora vive grazie al lavoro
di chi come noi cerca di fermarne la mattanza. Sul territorio, attraverso
l’informazione e l’impegno civile di chi prende parte attiva di cambiamento e
buone pratiche. Come il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Erminio
Amelio - pm nel processo sulla strage di Ustica e in quello per l’uccisione
dell’agente dei servizi segreti Nicola Calipari - che recita nel ruolo di un
femminicida. La pièce, il 25 novembre scorso - Giornata mondiale contro la
violenza sulle donne - è andata in scena in anteprima nel carcere maschile di
Rebibbia, e il 13 gennaio nella sezione femminile dello stesso penitenziario.Il
Cespp è anche questo. Aiutateci a non chiudere.
Stefania Catallo
PRIMI FIRMATARI
Ida Del Grosso, direttrice carcere femminile di Rebibbia,
Roma
Mariella Magazù, giornalista e direttivo associazione
L'Oro delle Donne
Elisa Di Salvatore, giornalista e direttivo associazione
L'Oro delle Donne
Donatella Smoljko, giornalista Gr Rai - presidente e
fondatrice L'Oro delle Donne.