L’ALTRA RESISTENZA
Teresa Galli |
Nella giornata del 25 aprile, data
“ufficiale” della conclusione del processo insurrezionale di rivolta e di lotta
contro il nazifascismo, l'attenzione è generalmente rivolta al periodo
1943-1945, mettendo di fatto in secondo piano il periodo precedente, costellato
di generosi tentativi giustizieri, di clandestinità, di esilio, di resistenze
sotterranee, di dura repressione, di condanne a morte, ecc.. In realtà
l'opposizione e la lotta al fascismo si svilupparono fin dalla sua nascita, a
causa della natura
reazionaria, gerarchica, antiproletaria e antisocialista
del suo programma politico e della sua pratica autoritaria e violenta. Al suo
programma e alla sua pratica si contrapposero, da subito, l'iniziativa di
compagni e compagne, risoluti nell'affermare la propria volontà egualitaria e
libertaria.
Troppe volte però l'attenzione si è soffermata su alcuni
episodi e su alcuni personaggi, sicuramente significativi ed emblematici,
tralasciando episodi considerati “minori” nel conflitto che in quel ventennio
contrappose l'insieme del movimento antifascista alla canea fascista. Come la
partecipazione femminile. Poche volte si è ricordato ad esempio che almeno una
quarantina di donne furono vittime dello squadrismo dal 1919 al 1922, anno
della Marcia su Roma. Oppure che a Trieste con il nome di "Ardite
rosse", ci fu un gruppo di donne organizzate all'interno degli “Arditi
Rossi”, formazione che precedette gli “Arditi del popolo”. Oppure ancora che la
prima vittima in assoluto del fascismo fu proprio una donna, Teresa Galli,
un'operaia, camiciaia di mestiere che, a 19 anni, fu uccisa il 15 aprile del
1919 a Milano, colpita alla nuca da un proiettile. Il 23 marzo del 1919 erano
stati fondati da Mussolini, a Milano, i “Fasci italiani di combattimento” che
subito avevano dato prova della loro natura violenta ed assassina. Il 13 aprile
1919 a Milano, durante una manifestazione socialista, si erano verificati gravi
incidenti in seguito all'intervento della polizia. Un dimostrante era rimasto
ucciso e molti erano stati i feriti. Il Partito Socialista e la Camera del
Lavoro proclamarono allora uno sciopero generale per protestare contro la
repressione poliziesca: la manifestazione si tenne all'Arena con un comizio che
vide una grande partecipazione popolare. Concluso il comizio, anarchici e
spartachisti si misero d'accordo per promuovere un corteo verso il centro della
città, sventolando bandiere rosse e nere, ed innalzando ritratti di Lenin e di
Malatesta.
Il corteo che aveva raccolto buona parte dei partecipanti
al comizio, all'altezza di via Mercanti e via Dante venne violentemente
attaccato da circa 400 fra ufficiali degli arditi, appartenenti al Partito
Nazionalista, futuristi con Marinetti alla testa e fascisti provenienti dalla
sede del “Popolo d'Italia”, armati di spranghe, armi da taglio, pistole e bombe
a mano. Ovviamente carabinieri e militari lasciarono fare. Gli assalitori poi
proseguirono assalendo e dando alle fiamme la sede del quotidiano socialista
“l'Avanti!” in via San Damiano. Alla sera del 15 aprile si contarono quattro
morti, fra cui
Teresa Galli, e trentanove feriti. La natura
antiproletaria, reazionaria e sessista del fascismo trovò così la sua
iniziazione dando vita a ventisei anni di autoritarismo e di violenza fino al
massimo livello: la guerra. Il 25 aprile di quest'anno vogliamo ricordare
Teresa Galli, la cui tomba si trova nel Cimitero Maggiore (Musocco), ed insieme
a lei quante e quanti impegnarono la loro vita per una società di libere e di
eguali, riaffermando la nostra decisa opposizione ad ogni forma di
autoritarismo e di sfruttamento.
La lapide di Teresa Galli al cimitero Maggiore di Milano |
Le compagne e i
compagni della Federazione Anarchica Milanese viale monza 255
faimilano@tin.it