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sabato 26 aprile 2014

L’ALTRA RESISTENZA

Teresa Galli

 Nella giornata del 25 aprile, data “ufficiale” della conclusione del processo insurrezionale di rivolta e di lotta contro il nazifascismo, l'attenzione è generalmente rivolta al periodo 1943-1945, mettendo di fatto in secondo piano il periodo precedente, costellato di generosi tentativi giustizieri, di clandestinità, di esilio, di resistenze sotterranee, di dura repressione, di condanne a morte, ecc.. In realtà l'opposizione e la lotta al fascismo si svilupparono fin dalla sua nascita, a causa della natura
reazionaria, gerarchica, antiproletaria e antisocialista del suo programma politico e della sua pratica autoritaria e violenta. Al suo programma e alla sua pratica si contrapposero, da subito, l'iniziativa di compagni e compagne, risoluti nell'affermare la propria volontà egualitaria e libertaria.
Troppe volte però l'attenzione si è soffermata su alcuni episodi e su alcuni personaggi, sicuramente significativi ed emblematici, tralasciando episodi considerati “minori” nel conflitto che in quel ventennio contrappose l'insieme del movimento antifascista alla canea fascista. Come la partecipazione femminile. Poche volte si è ricordato ad esempio che almeno una quarantina di donne furono vittime dello squadrismo dal 1919 al 1922, anno della Marcia su Roma. Oppure che a Trieste con il nome di "Ardite rosse", ci fu un gruppo di donne organizzate all'interno degli “Arditi Rossi”, formazione che precedette gli “Arditi del popolo”. Oppure ancora che la prima vittima in assoluto del fascismo fu proprio una donna, Teresa Galli, un'operaia, camiciaia di mestiere che, a 19 anni, fu uccisa il 15 aprile del 1919 a Milano, colpita alla nuca da un proiettile. Il 23 marzo del 1919 erano stati fondati da Mussolini, a Milano, i “Fasci italiani di combattimento” che subito avevano dato prova della loro natura violenta ed assassina. Il 13 aprile 1919 a Milano, durante una manifestazione socialista, si erano verificati gravi incidenti in seguito all'intervento della polizia. Un dimostrante era rimasto ucciso e molti erano stati i feriti. Il Partito Socialista e la Camera del Lavoro proclamarono allora uno sciopero generale per protestare contro la repressione poliziesca: la manifestazione si tenne all'Arena con un comizio che vide una grande partecipazione popolare. Concluso il comizio, anarchici e spartachisti si misero d'accordo per promuovere un corteo verso il centro della città, sventolando bandiere rosse e nere, ed innalzando ritratti di Lenin e di Malatesta.
Il corteo che aveva raccolto buona parte dei partecipanti al comizio, all'altezza di via Mercanti e via Dante venne violentemente attaccato da circa 400 fra ufficiali degli arditi, appartenenti al Partito Nazionalista, futuristi con Marinetti alla testa e fascisti provenienti dalla sede del “Popolo d'Italia”, armati di spranghe, armi da taglio, pistole e bombe a mano. Ovviamente carabinieri e militari lasciarono fare. Gli assalitori poi proseguirono assalendo e dando alle fiamme la sede del quotidiano socialista “l'Avanti!” in via San Damiano. Alla sera del 15 aprile si contarono quattro morti, fra cui
Teresa Galli, e trentanove feriti. La natura antiproletaria, reazionaria e sessista del fascismo trovò così la sua iniziazione dando vita a ventisei anni di autoritarismo e di violenza fino al massimo livello: la guerra. Il 25 aprile di quest'anno vogliamo ricordare Teresa Galli, la cui tomba si trova nel Cimitero Maggiore (Musocco), ed insieme a lei quante e quanti impegnarono la loro vita per una società di libere e di eguali, riaffermando la nostra decisa opposizione ad ogni forma di autoritarismo e di sfruttamento.

La lapide di Teresa Galli al cimitero Maggiore di Milano
Le compagne e i compagni della Federazione Anarchica Milanese viale monza 255
faimilano@tin.it