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domenica 8 giugno 2014

CORROTTI: IERI E OGGI

Ieri la notizia dell’arresto del sindaco di Venezia e altri big del capoluogo veneto: L’ondata che travolge Venezia questa volta non è di marea, ma di arresti. Manette eccellenti a politici di primo piano e funzionari pubblici, fatte scattare dai magistrati che da tre anni seguono il sistema di fondi neri, tangenti e false fatture con cui, sostengono, si teneva in piedi il sistema di appalti collegati al Mose, l’opera colossal – 5 miliardi di euro – che entro il 2017 proteggerà la città dalle acque alte.”

Oggi elenco tutti gli arrestati eccellenti del Pd:

- Arrestato sindaco PD di Modugno per concussione
- Arrestato sindaco PD di Melito Porto Salvo per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco appoggiato dal PD di Valmadrera per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco PD di Pioltello per tangenti.
- Arrestato sindaco PD di Carlatino per concussione
- Primo Greganti del PD arrestato per lo scandalo Expo
- Francantonio Genovese deputato PD arrestato per associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa
- Arrestato
sindaco PD di Venezia per le tangenti Mose
 




Tutti ladri, nessun ladro.
E se fosse la dimostrazione della raggiunta unità d’Italia?
di Paolo Maria Di Stefano



Niente di nuovo sotto il sole. Neppure il titolo di questa nota. Innumerevoli volte un numero infinito di persone ha fatto ricorso a quello che, forse, Renato Rascel avrebbe definito “un giovane presto”: un adagio nato in tempi vicini a noi, e del quale qualcuno afferma di conoscere, se non l’autore, almeno un politico che lo ha citato più volte anche, sembra, per giustificare i comportamenti suoi e dei sodali. Suggestivo senza dubbio, “tutti ladri nessun ladro” probabilmente non è riuscito, non ostante tutto, ad assurgere a scriminante universale perché la perfezione non essendo di questo mondo, esiste ancora qualcuno che ladro non è e che si rifiuta pervicacemente di esser messo in un angolo. E, per di più, non solo spera che i ladri vengano puniti, ma addirittura ha fede in quella evoluzione morale e dunque anche giuridica della società della quale (evoluzione) tutti in qualche modo si occupano e che un giorno condurrà alla sparizione del furto, della corruzione e dei comportamenti connessi. O almeno alla loro riduzione a livelli fisiologici, sì, ma non generalizzati.
E allora, qualcuno pensa che indagare, scoprire e perseguire furto corruzione e compagnia, abbia un effetto negativo sull’immagine del Paese.
Che si rubi e si cerchi di guadagnare in ogni modo è fatto assolutamente accettato. “La gente” non si aspetta altro e dunque che imprenditori, politici, faccendieri e chi altro cerchino di dirottare a sé ogni e qualsiasi tipo di risorsa e si facciano un punto di onore di evadere le tasse e di finanziare i partiti è nelle cose, ed il successo e la professionalità si misurano dalla quantità di risorse rubate e dall’essere riusciti a farlo senza essere scoperti.
E’, in fondo, anche il senso di quel “cogliere le opportunità” che ogni economista si fa un punto d’onore di insegnare nelle Università e nei corsi di formazione aziendale, e di perseguire nelle imprese. Direttamente, o quali consulenti di gestione.
Con questo in più: l’elaborazione del concetto di “economia” come disciplina e pratica avulsa dalla morale, dall’etica e, secondo qualcuno, anche dal diritto. Un mondo ideale: sfrutto a mio vantaggio ogni occasione e realizzo appieno i principi dell’economia, che sono il cromosoma principe di ogni essere vivente.
Il “ma” che sempre tende a rompere l’equilibrio è costituito in Italia da una Magistratura che indaga, accerta, processa, punisce. Con questo, quasi per assurdo venendo meno ad una delle funzioni prime della Giustizia e del Diritto: forgiare, formare, improntare la società in vista (almeno) di un futuro diverso e migliore. Che non vuol dire “andare contro natura”.
Per la Giustizia, “tutti ladri, nessun ladro” sembra sia un brocardo non riconosciuto, al massimo una presunzione relativa, di quelle che sono valide fino a prova del contrario. E dunque non quella verità assoluta che sarebbe opportuna, per la pace sociale e per l’immagine del Paese.
Che è un errore, ovviamente, al quale la Giustizia ed i Magistrati sembrano finalmente risoluti a mettere riparo. L’azione “anticorruzione” (in senso lato) condotta avanti con pervicacia è stata per lungo tempo scambiata per una forma di repressione: la corruzione (sempre in senso lato) deve scomparire. Ma la Magistratura non è fatta di ignoranti e praticoni. Si può sostenere che si tratti di una delle categorie professionalmente più preparate, e più concretamente pensose dei destini futuri della società. Tanto da interpretare, correggere, ispirare le leggi che è chiamata ad applicare.
E allora? Allora la Magistratura ha elaborato un sistema di efficacia quasi certa -nulla è assolutamente certo sotto il sole e tra gli uomini- per mettere a posto le cose: dimostrare in modo inconfutabile che tutti sono ladri e corruttori e corrotti ed evasori fiscali.
A processo ultimato, poiché sarà dimostrato vero che questi (ed altri) comportamenti sono parte integrante della natura umana, incoercibili, indissolubilmente legati ad un istinto primordiale, sarà anche dimostrata l’incongruità di una Giustizia che si ostina a parlar di reati. Sarebbe come stabilire che tutti si nutrono, ma il mangiare è reato, e come tale va punito. Ragionamento insensato, e comunque in pratica non attuabile: se tutti si nutrono ma chi mangia delinque, tutti coloro che mangiano dovrebbero essere pesantemente puniti. Vorrei vedere come si potrebbe fare!

E allora, se tutti rubano, che senso avrebbe punire il furto? Accettando che“tutti ladri, nessun ladro”, avremo tre vantaggi certi:
  • la diminuzione del numero delle leggi, perché furto, corruzione, evasione fiscale e finanziamento illecito del partiti non avranno più ragion d’essere;
  • la diminuzione conseguente del numero dei processi, e dunque del carico di lavoro della magistratura, a tutto vantaggio della efficienza;
  • la diminuzione del  numero degli ospiti delle “colonie penali”: il sovraffollamento delle carceri sarà solo un cattivo ricordo.

Corollario primo: l’Unione Europea non avrà più occasione di comminare sanzioni ad un’Italia finalmente concretamente virtuosa.
Corollario secondo: la riforma della Giustizia ha ora un obbiettivo ed una ragione precisa. Questo: la pulizia da tutti quei magistrati che si ostinassero a considerare reati il furto, la corruzione, l’evasione fiscale e il finanziamento illecito dei partiti.
Con annessi e connessi.
Infine, ancora un possibile vantaggio: il diminuire degli studiosi (e delle pubblicazioni e delle cattedre) che si interrogano se, fatta l’Italia, siano stati fatti gli italiani.
O  no?


PS: ho usato il correttore del PC. Ha proposto di correggere la frase “per la Giustizia tutti ladri nessun ladro”con questa: "per la Giustizia, tutta ladra nessuna ladra”. Che avrà voluto di’?