CORROTTI: IERI E OGGI
Tutti ladri, nessun ladro.
Ieri la notizia
dell’arresto del sindaco di Venezia e altri big del capoluogo veneto: “L’ondata che travolge Venezia questa volta
non è di marea, ma di arresti. Manette eccellenti a politici di primo piano e funzionari
pubblici, fatte scattare dai magistrati che da tre anni seguono il sistema di
fondi neri, tangenti e false fatture con cui, sostengono, si teneva in piedi il
sistema di appalti collegati al Mose, l’opera colossal – 5 miliardi di euro –
che entro il 2017 proteggerà la città dalle acque alte.”
Oggi elenco tutti gli
arrestati eccellenti del Pd:
- Arrestato sindaco PD di Modugno per
concussione
- Arrestato sindaco PD di Melito Porto Salvo per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco appoggiato dal PD di Valmadrera per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco PD di Pioltello per tangenti.
- Arrestato sindaco PD di Carlatino per concussione
- Primo Greganti del PD arrestato per lo scandalo Expo
- Francantonio Genovese deputato PD arrestato per associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa
- Arrestato sindaco PD di Venezia per le tangenti Mose
- Arrestato sindaco PD di Melito Porto Salvo per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco appoggiato dal PD di Valmadrera per associazione mafiosa
- Arrestato sindaco PD di Pioltello per tangenti.
- Arrestato sindaco PD di Carlatino per concussione
- Primo Greganti del PD arrestato per lo scandalo Expo
- Francantonio Genovese deputato PD arrestato per associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa
- Arrestato sindaco PD di Venezia per le tangenti Mose
Tutti ladri, nessun ladro.
E se fosse la
dimostrazione della raggiunta unità d’Italia?
di Paolo Maria Di
Stefano
Niente di nuovo sotto il sole. Neppure il titolo di questa nota.
Innumerevoli volte un numero infinito di persone ha fatto ricorso a quello che,
forse, Renato Rascel avrebbe definito “un giovane presto”: un adagio nato in
tempi vicini a noi, e del quale qualcuno afferma di conoscere, se non l’autore,
almeno un politico che lo ha citato più volte anche, sembra, per giustificare i
comportamenti suoi e dei sodali. Suggestivo senza dubbio, “tutti ladri nessun
ladro” probabilmente non è riuscito, non ostante tutto, ad assurgere a
scriminante universale perché la perfezione non essendo di questo mondo, esiste
ancora qualcuno che ladro non è e che si rifiuta pervicacemente di esser messo
in un angolo. E, per di più, non solo spera che i ladri vengano puniti, ma
addirittura ha fede in quella evoluzione morale e dunque anche giuridica della
società della quale (evoluzione) tutti in qualche modo si occupano e che un
giorno condurrà alla sparizione del furto, della corruzione e dei comportamenti
connessi. O almeno alla loro riduzione a livelli fisiologici, sì, ma non
generalizzati.
E allora, qualcuno pensa che
indagare, scoprire e perseguire furto corruzione e compagnia, abbia un effetto
negativo sull’immagine del Paese.
Che si rubi e si cerchi di
guadagnare in ogni modo è fatto assolutamente accettato. “La gente” non si
aspetta altro e dunque che imprenditori, politici, faccendieri e chi altro
cerchino di dirottare a sé ogni e qualsiasi tipo di risorsa e si facciano un
punto di onore di evadere le tasse e di finanziare i partiti è nelle cose, ed
il successo e la professionalità si misurano dalla quantità di risorse rubate e
dall’essere riusciti a farlo senza essere scoperti.
E’, in fondo, anche il senso di
quel “cogliere le opportunità” che ogni economista si fa un punto d’onore di
insegnare nelle Università e nei corsi di formazione aziendale, e di perseguire
nelle imprese. Direttamente, o quali consulenti di gestione.
Con questo in più: l’elaborazione
del concetto di “economia” come disciplina e pratica avulsa dalla morale,
dall’etica e, secondo qualcuno, anche dal diritto. Un mondo ideale: sfrutto a
mio vantaggio ogni occasione e realizzo appieno i principi dell’economia, che
sono il cromosoma principe di ogni essere vivente.
Il “ma” che sempre tende a
rompere l’equilibrio è costituito in Italia da una Magistratura che indaga,
accerta, processa, punisce. Con questo, quasi per assurdo venendo meno ad una
delle funzioni prime della Giustizia e del Diritto: forgiare, formare,
improntare la società in vista (almeno) di un futuro diverso e migliore. Che
non vuol dire “andare contro natura”.
Per la Giustizia, “tutti ladri,
nessun ladro” sembra sia un brocardo non riconosciuto, al massimo una
presunzione relativa, di quelle che sono valide fino a prova del contrario. E
dunque non quella verità assoluta che sarebbe opportuna, per la pace sociale e
per l’immagine del Paese.
Che è un errore, ovviamente, al
quale la Giustizia ed i Magistrati sembrano finalmente risoluti a mettere
riparo. L’azione “anticorruzione” (in senso lato) condotta avanti con
pervicacia è stata per lungo tempo scambiata per una forma di repressione: la
corruzione (sempre in senso lato) deve scomparire. Ma la Magistratura non è
fatta di ignoranti e praticoni. Si può sostenere che si tratti di una delle
categorie professionalmente più preparate, e più concretamente pensose dei
destini futuri della società. Tanto da interpretare, correggere, ispirare le leggi
che è chiamata ad applicare.
E allora? Allora la Magistratura
ha elaborato un sistema di efficacia quasi certa -nulla è assolutamente certo sotto
il sole e tra gli uomini- per mettere a posto le cose: dimostrare in modo
inconfutabile che tutti sono ladri e corruttori e corrotti ed evasori fiscali.
A processo ultimato, poiché sarà
dimostrato vero che questi (ed altri) comportamenti sono parte integrante della
natura umana, incoercibili, indissolubilmente legati ad un istinto primordiale,
sarà anche dimostrata l’incongruità di una Giustizia che si ostina a parlar di
reati. Sarebbe come stabilire che tutti si nutrono, ma il mangiare è reato, e
come tale va punito. Ragionamento insensato, e comunque in pratica non
attuabile: se tutti si nutrono ma chi mangia delinque, tutti coloro che
mangiano dovrebbero essere pesantemente puniti. Vorrei vedere come si potrebbe
fare!
E allora, se tutti rubano, che
senso avrebbe punire il furto? Accettando che“tutti ladri, nessun ladro”,
avremo tre vantaggi certi:
- la diminuzione del numero delle leggi, perché
furto, corruzione, evasione fiscale e finanziamento illecito del partiti
non avranno più ragion d’essere;
- la diminuzione conseguente del numero dei processi,
e dunque del carico di lavoro della magistratura, a tutto vantaggio della
efficienza;
- la diminuzione del
numero degli ospiti delle “colonie penali”: il sovraffollamento
delle carceri sarà solo un cattivo ricordo.
Corollario primo: l’Unione
Europea non avrà più occasione di comminare sanzioni ad un’Italia finalmente
concretamente virtuosa.
Corollario secondo: la riforma
della Giustizia ha ora un obbiettivo ed una ragione precisa. Questo: la pulizia
da tutti quei magistrati che si ostinassero a considerare reati il furto, la
corruzione, l’evasione fiscale e il finanziamento illecito dei partiti.
Con annessi e connessi.
Infine, ancora un possibile
vantaggio: il diminuire degli studiosi (e delle pubblicazioni e delle cattedre)
che si interrogano se, fatta l’Italia, siano stati fatti gli italiani.
O
no?
PS: ho usato il correttore del
PC. Ha proposto di correggere la frase “per la Giustizia tutti ladri nessun
ladro”con questa: "per la Giustizia, tutta ladra nessuna ladra”. Che avrà
voluto di’?