INCONFESSABILI STRATEGIE GLOBALI
Lo Presti (Colonne di San Lorenzo a Milano) |
A tutti coloro che si sono battuti per l'acqua pubblica e
che aspettano ancora una legge che rispetti l'esito del referendum. Questo
documento spiega ampiamente la "melina" che governi indistintamente
adottano per non prendere decisioni definitive, e assecondare la strategia
della privatizzazione dei servizi in tutto il mondo. Vi prego di leggerlo
attentamente: la mia reazione a caldo è che vale la pena di battersi localmente
in ogni caso, focalizzando però
l'attenzione laddove si costruiscono le grandi strategie globali di rapina.
Loro contano sulla nostra disinformazione e sulle armi di "distrazione di
massa" ma noi non siamo così sprovveduti e lo abbiamo ampiamente
dimostrato con il referendum vinto.
un caro saluto
Giuseppe Costingo
http://www.italia.attac.org/joom-attac/mercati-globali/ttip/10050-tisa-il-contrario-di-pubblico-e-segreto
TISA: IL CONTRARIO
DI PUBBLICO E’ SEGRETO
di Marco Bersani
(Attac Italia)
Come se non
bastasse il Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti
(TTIP), ovvero il negoziato, condotto in assoluta segretezza, fra Usa e Ue per
costituire la più grande area dilibero scambio del pianeta, realizzando
l’utopia delle multinazionali, un nuovo attacco ai beni comuni, ai diritti e
alla democrazia è in corso con il TISA (Trade In Service Agreement), un nuovo
trattato, della cui esistenza si è venuti a conoscenza solo grazie ai
“fuorilegge” di Wikileaks..
Si tratta –per quel che sinora è filtrato dalle segrete
stanze- di un negoziato, che riprende in molte parti il fallito Accordo
generale sul commercio e i servizi (Agcs), discusso per oltre 10 anni e con
durissime contestazioni di piazza all’interno dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio.
Fallito quello che doveva essere un accordo globale, le
grandi élite politico-finanziarie hanno da tempo optato per accordi tra singoli
paesi o per aree, dove far rientrare dalla finestra, grazie all’assoluta
opacità con cui vengono condotti gli stessi, ciò che le mobilitazioni sociali
dei movimenti altermondialisti avevano cacciato dalla porta.
A sedere al tavolo delle trattative per il nuovo trattato
sono i paesi che hanno i mercati del settore servizi più grandi del mondo:
Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 paesi dell'Unione Europea,
più Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong
Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile,
Colombia, Messico e Costa Rica. Con interessi enormi in ballo: il settore
servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70 per cento
del prodotto interno lordo globale; solo negli Stati Uniti rappresenta il 75
per cento dell'economia e genera l'80 per cento dei posti di lavoro del settore
privato.
L’aspetto più incredibile di quanto rivelato dai
documenti in possesso di Wikileaks è il fatto di come, non solo il negoziato si
svolga in totale spregio di alcun diritto all’informazione da parte dei
cittadini, bensì sia previsto, fra le disposizioni contenute, l’impegno da
parte degli Stati partecipanti a non rivelare alcunché fino a cinque anni dopo
la sua approvazione!
Una nuova ondata di liberalizzazioni e di privatizzazione
di tutti i servizi pubblici si sta dunque preparando e, non a caso, la prima
tappa di questa trattativa –avvenuta nell’aprile scorso e finita nelle
provvidenziali mani di Wikileaks- ha riguardato la liberalizzazione dei servizi
e prodotti finanziari, dei servizi bancari e dei prodotti assicurativi: non sia
mai che la crisi, provocata esattamente dalle banche e dai fondi finanziari,
rimetta in discussione la totale libertà di movimento e di investimento dei
capitali finanziari in ogni angolo del pianeta.
Per quel che si è riusciti a sapere, proprio in questi
giorni si sta svolgendo un secondo incontro ed è assolutamente evidente come ad
ogni tappa verrà posta l’attenzione su un settore di servizi, fino a
comprenderli tutti: dall’acqua all’energia, dalla sanità alla scuola, dai
trasporti alla previdenza.
Un mondo da mettere in vendita, attraverso la trappola
del debito pubblico e le politiche di austerità, attraverso il TTIP e il TISA,
per permettere al modello capitalistico di uscire dalla crisi sistemica, con un
rilancio dei mercati finanziari, che, dopo aver investito l'economia, ora hanno
puntato gli occhi sulla società e la vita, sui diritti, i beni comuni e la
natura.
Per farlo, devono sottrarsi ad ogni elementare regola di
democrazia e rifugiarsi nella segretezza: ma come i vampiri della notte non
reggono la luce del giorno, così i piani delle élite politico-finanziarie
possono essere sconfitti da una capillare informazione e da una ampia e
determinata mobilitazione sociale. E' ora di muoversi.