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domenica 7 dicembre 2014



SPORCA DOZZINA (1)



Amante finanziò per ovre ambientali.
Neppur lontanamente erano tali.
Vent’anni fece CLINI (2) grossi affari,
pretende (3) ora l’EUROPA molti danari:
quarantadue milion ogni sei mesi
da nostre tasche verranno tutti presi.

NESSUN PARTE CIVILE CONTRA ROGNONI (4)?
COME POTEAN SE SON TUTTI LADRONI (5)?
PROCESSO S’E’ ORMAI MUTATO IN FARSA.
OGNUN PATTEGGIA. VERITA’ E’ SCOMPARSA.
SE POCA SE NE VEDE SOPRA IL TREBBIA (6)
TRIBUNAL DI MILANO E’ PIEN DI NEBBIA.

Note:
1.Il titolo si riferisce al numero dei versi della composizione.
Quelli sporchi sono molti, molti di più.
2.Ministro, scelto da Monti, per occuparsi dell’ambiente.
Disse che all’ILVA di Taranto l’aria era più pulita che a
Milano. Per vent’anni direttore del ministero dell’ambiente,
amò e finanziò -con milioni dei nostri soldi-  una bella
signora dopo averla nominata dirigente.
3.La salata multa era prevista -fin dal 2000- ed è stata
comminata all’Italia ora per non aver fatto niente (per 14 anni)
contro l’inquinamento. Continueremo a pagarla finché
non ci metteremo in regola. Quindi, per sempre.
4.L’ing. FACTOTUM di EXPO arrestato a marzo è di nomina
regionale.
5.Nel direttivo di EXPO, che non si è costituito parte civile,
c’è un rappresentante del Comune di Milano.
Non abbiate paura di dedurre che…
6.Fiume emiliano affluente del Po.

PAESE NOSTRO E’ QUEL DELL’APATIA
LADRI E COLLUSI MAI SON SCACCIATI VIA.


Luigi Caroli – 5 dicembre 2014


MA MILANO È BELLA O BRUTTA?
Ecco l’opinione del pittore Giuseppe Denti


Molti sono a chiedersi, ancora oggi, se Milano è una gran bella città o una brutta città? I turisti dicono che è una gran bella città, come tante altre nel mondo e che loro visitano avendo la cultura dei viaggi. L’asserzione è confermata dall’aumento delle loro presenze, ma con pregi e molti difetti. Per chi ci vive, forse non è né bella e né brutta! E rifiutano la disquisizione.
I pregi sono: una moltitudine di servizi per tutte le tasche.
I molti difetti o manchevolezze sono: il traffico caotico; i trasporti indecorosi per la mancanza di manutenzione e conservazione dei mezzi; le strade insicure per la presenza di buche o mancanza di materiale di apporto, che procurano cadute; marciapiedi inutilizzabili per la funzione che dovrebbero avere: camminamento di pedoni e che invece sono lasciati ad altri utilizzi: soste di automobili e di bici, carrelli e tant’altro. A conferma di quanto sopra enunciato, a titolo di esempio, basterebbe una sola argomentazione, per dire che è brutta.
Alcuni mezzi di trasporto pubblico, a causa del traffico, in alcune ore della giornata, e in alcune zone (mattina e pomeriggio), per percorrere meno di un chilometro, impiegano a volte, settantacinque minuti, cioè il tempo della validità del biglietto che tradotto in costo, dice un chilometro = €1,50 (che sono tremila lire delle monete prima dell’Euro). Un'assurdità milanese.
Questa Milano, è derisa e canzonata non solo dai meridionali, anche dallo stesso Gaber che in una sua canzone, dice: com’è bella la città, com’è grande la città, com’è allegra la città, piena di strade, e di negozi e di vetrine, piena di luce con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce con le reclame sempre più grandi, coi magazzini, le scale mobili, coi grattacieli sempre più alti e tante macchine che camminano…
Oggi sarebbe canzonata in un altro modo: com'è brutta la città, con tanta gente che non fa nulla e che per sopravvivere è costretta a rubare; con le strade sempre più disastrate e pericolose che causano incidenti, disconosciuti dalle istituzioni per non risarcire i danni provocati per l’incuria; con i grattacieli che imbruttiscono sempre più la città, perché non si sposano con l’antico.
Ed essendo diventata veramente bruttina, crediamo che ha bisogno di farsi dei continui maquillage, però molto mirati e non dei piccoli e semplici ritocchi come normalmente fa e che si compendiano in poco o quasi nulla: rifacimenti di parti di pavimentazione o piccoli rattoppi stradali, che obbligano la gente a delle gimkane
pericolose per gli anziani e i disabili. E proprio quando è costretta a farsene un maquillage come si deve, vedi Paolo Sarpi (China Town), interviene con le isole pedonali, privi di creatività e arredate malamente e con verdi inadeguati per il clima che essa ha. Ci vuole poco per cambiare aspetto, sempre se lo si vuole cambiare.