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martedì 27 gennaio 2015

Nel Giorno della Memoria: 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2015


 Goti Bauer, nata il 29 luglio 1924, Nedo Fiano, nato il 22 aprile 1925, Liliana Segre, 10 settembre 1930, sono tra i più attivi testimoni contemporanei dell’esperienza della Shoah, dell’Olocausto nazista. Gli unici sopravvissuti in Italia.
Quando comincia il loro racconto? Dopo quel 27 gennaio 1945 ogni sopravvissuto ha una sorte diversa, una vita diversa, percorre una strada diversa. Chi riesce a superare il dramma interiore, torna a vivere, torna a guardare la realtà, con una mente che conserva le immagini dei campi di concentramento e di sterminio.
In un’intervista del giornalista Michele Mancino pubblicata su “Varesenews”,
http://www.varesenews.it/ilgiornodellamemoria/testimonianze/fiano1.html

Nedo Fiano afferma: «Quando si dice che uno è sopravvissuto ad Auschwitz per testimoniare, si dice una balla. Chi è sopravvissuto, lo ha fatto per istinto. Non è stato facile testimoniare ciò che è stato. Se si andava solo quindici anni fa in una scuola e si chiedeva ad un preside di parlare dell’esperienza di Auschwitz la risposta tipica era “ma non rientra nei programmi”, “sa non vorrei turbare i ragazzi…”. Insomma nelle scuole non si entrava. Poche erano quelle disposte ad ascoltarci, ed era grazie a pochi illuminati. Il fenomeno delle testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio si è avuto all’inizio degli anni Novanta, quando c’è stata una vera apertura delle scuole. La gente della nostra generazione ha un senso di colpa perché tutto quello che è accaduto non sarebbe accaduto se ci fosse stata la solidarietà e la mancanza di questa è stato ciò che ha alimentato la strage. Per capire bisogna parlare del 1938 e delle leggi razziali». E afferma anche: «Se io penso che un paese come questo, che tra l’altro ha avuto un forno crematorio, quello di Trieste, la Risiera di San Sabba, oltre a vari campi di concentramento da Merano a Fossoli, ha faticato non poco per ottenere un giorno dedicato alla Memoria, ho detto tutto».

Si legga, a questo proposito, il capitolo di Filippo Focardi: Rielaborare il passato. Usi pubblici della Storia e della memoria in Italia dopo la Prima Repubblica, nel volume intitolato Riparare, risarcire, ricordare: un dialogo tra storici e giuristi, pubblicato da Editoriale Scientifica di Napoli, a cura di Giorgio Resta e Vincenzo Zeno-Zencovich, nel 2012. (Michela Beatrice Ferri)