Lo scalo pugliese di Grottaglie sarà centro
aerospaziale dei droni
di Antonio Mazzeo
Governo nazionale, Regione Puglia, Finmeccanica e
forze armate candidano lo scalo aeroportuale “Marcello Arlotta” di Grottaglie,
Taranto, a futura base europea per la sperimentazione aerospaziale dei droni.
Il 14 maggio si è insediato nell’aeroporto tarantino il tavolo tecnico che
dovrà definire le regole per l’integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto
nello spazio aereo civile. All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri,
l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia S.p.A., Giuseppe Acierno; i
direttori generali dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), Alessio
Quaranta e dell’Ente per l’assistenza al volo (Enav), Massimo Bellizzi; il
presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston; i rappresentanti
degli Stati Maggiori dell’Aeronautica e della Marina militare, nonché gli
amministratori di alcune delle imprese interessate al progetto droni, prima fra
tutte Alenia Aermacchi (Finmeccanica) che dal 2006 a Monteiasi-Grottaglie
produce per la statunitense Boeing le sezioni di fusoliera in fibra di carbonio
dell’aereo 787 Dreamliner.
“Il programma di sviluppo dello scalo di Grottaglie si
articolerà su tre principali direttrici: manifatturiera, logistica e
sperimentazione di soluzioni aeronautiche con e senza pilota”, concordano i
partecipanti al tavolo tecnico. “L’ampiezza, la flessibilità operativa,
l’essere inserita nel corridoio di volo per aerei non pilotati e la
collocazione geografica dell’infrastruttura, rendono l’aeroporto tarantino un
asset nazionale ed europeo unico. Grottaglie può proporsi come luogo idoneo per
i Test Range dell’aviazione e, non ultimo, per i mezzi a pilotaggio remoto”.
L’obiettivo di industriali, centri di ricerca, forze armate e Regione Puglia è
quello d’intercettare una parte dei finanziamenti del nuovo programma Ue per la
ricerca e l’innovazione “Horizon 2020” (ammontare complessivo 80 miliardi di
euro, 13 dei quali provenienti dall’Italia).
Le autorità pugliesi hanno posto grande attenzione al
settore aerospaziale e al business internazionale che potrà derivare a breve e
medio termine dallo sviluppo dei velivoli a pilotaggio remoto, civili e
militari. “Abbiamo posto alla base della nuova programmazione 2014–2020 la realizzazione
a Grottaglie di un’infrastruttura caratterizzata da favorevoli condizioni
logistiche e meteo e abbiamo avviato un significativo progetto di ampliamento
dello scalo che tiene conto, peraltro, delle esigenze espresse dai partner
industriali coinvolti in questo ambizioso programma di insediamento
produttivo”, afferma il governatore uscente Niki Vendola, dal 2014 alla guida
di Nereus, la rete delle regioni spaziali d’Europa. La Regione ha promosso
inoltre la creazione del Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) pugliese,
società consortile senza fini di lucro a cui aderiscono alcune imprese del
settore aerospaziale, università e centri di ricerca pubblici e privati
presenti in Puglia. Nel maggio 2014 la Dta ha firmato a Tolosa un accordo di
cooperazione internazionale per lo sviluppo del settore aerospaziale con
Aerospace Valley (AV) della regione Midi-Pyrenées (Francia) ed il Distretto per
le tecnologie e le applicazioni spaziali “si-Cluster” greco.
“Sempre in ambito spaziale, per Grottaglie si aprono prospettive
anche nell’ambito della ricerca e dello sviluppo dei voli suborbitali, che
dovrebbero consentire di viaggiare a velocità finora impensabili e coprire in
poco tempo anche voli transoceanici”, ha dichiarato il presidente dell’Agenzia
spaziale italiana (ASI), Roberto Battiston. L’Agenzia spaziale ha sottoscritto
una convenzione con la Regione Puglia per la valorizzazione dell’infrastruttura
tarantina. “Proprio a marzo scorso, a Washington, nella sede dell’Ambasciata
d’Italia negli Stati Uniti, è stato firmato un Memorandum di cooperazione tra
ENAC e Federal Aviation Administration, per lo sviluppo del trasporto
commerciale sub spaziale e Grottaglie potrebbe esserne uno dei punti di
riferimento”, riferisce l’ASI. Sono già una decina le imprese e i gruppi
industriali che hanno manifestato la volontà di attivare a Grottaglie
investimenti per centinaia di milioni di euro: tra essi compaiono Alenia, Selex
ES, AgustaWestland, Vitrociset, Ids, Sipal, ecc. Le aziende del gruppo
Finmeccanica, in particolare, sono impegnate attualmente con altri partner
europei nella realizzazione di due prototipi di grandi droni d’attacco e
bombardamento aereo, il nEUROn e l’Euro-drone.
Il sedime aeroportuale di Grottaglie si estende
all’interno di un perimetro di poco superiore ai 6 Km, su una superficie di 160
ettari. Dal 2013 lo scalo è inserito nella lista degli aeroporti di “rilevanza
nazionale” del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e vanta la pista
più lunga di tutto il sud Italia (3.200 metri di lunghezza) per gli atterraggi
dei pesantissimi aerei cargo Boeing 747-400 LCF su cui intervengono le
maestranze di Alenia Aemacchi. Nonostante le sue enormi potenzialità per il
traffico aereo civile, Grottaglie è in massima parte utilizzato solo a fini
militari. Dal 1982 ospita la stazione aerea “Maristaer” della Marina militare
che gestisce le attività del gruppo di volo “Grupaer” operante sui
cacciabombardieri imbarcati a decollo verticale AV-8B “Harrier II” e del
“Grupelicot 4” basato su elicotteri AB 212 ASu/ASW per la lotta antinave e
antisommergibile e AB 212 NLA e SH-3D “Sea King” a supporto del Reggimento “San
Marco”, del Gruppo operativo incursori del Comsubin e di altre forze speciali
d’assalto italiane e Nato. Oltre alle guerra navale e anfibia, i reparti di Grottaglie
concorrono alle attività di trasporto tattico, ricognizione, scorta armata a
mezzi terrestri, ricerca e soccorso in mare, evacuazione medica, assistenza in
caso di calamità naturali e “controllo anti-immigrazione clandestina”.
Attualmente è in corso la sostituzione di tutti i vecchi AB-212 con i nuovi
elicotteri NH-90 NFH testati al Centro Aeromarittimo di Luni-Sarzana (La
Spezia). A partire dal 2017, Grottaglie accoglierà anche i primi
esemplari del cacciabombardiere di ultima generazione F-35B, versione a decollo
verticale STOVL. Nei piani di Aeronautica e Marina, nella base tarantina
saranno rischierati sino a 30 di questi costosissimi velivoli da guerra. Il
ministero della Difesa ha già stanziato 3 milioni di euro circa per la
“progettazione esecutiva e la realizzazione di un fabbricato per la
sistemazione di un simulatore di volo” per la Marina e 1,25 milioni per la
costruzione di un magazzino per i pezzi di ricambio e gli strumenti necessari
all’aggiornamento dei velivoli destinati all’Aeronautica militare. Oltre che da
Grottaglie, i cacciabombardieri F-35 opereranno pure da un secondo scalo
pugliese, quello di Amendola (Foggia), che ospita oggi il centro di comando e
controllo operativo di tutti i droni in dotazione alle forze armate italiane.