MONTE STELLA E GIARDINO DEI GIUSTI
Breve cronistoria
di un percorso con molte irregolarità
Aspettando le
risposte del sindaco Pisapia alle domande del nostro giornale,
pubblichiamo questo scritto di Donatella De Col.
pubblichiamo questo scritto di Donatella De Col.
Il Monte Stella è un luogo di memorie sacro ai
milanesi, un monumento storico-architettonico di altissimo valore simbolico, creato dall'architetto Piero
Bottoni con le macerie della guerra. Con gli anni esso è diventato per tutti
anche un'oasi di serenità e di salute, dove poter riposare o praticare attività
sportive in un contesto naturale di indiscussa bellezza. Dal gennaio del 2003 esso ospita il “Giardino dei Giusti di tutto
il mondo” in un'area allora assegnata dal Comune di Milano al Comitato
''Gariwo-Foresta dei Giusti'' con l’obiettivo di rappresentare i valori etici
incarnati dai Giusti in cui l’intera città potesse riconoscersi. Del documento di
assegnazione, però, pare non esservi più traccia presso gli uffici comunali. Nel novembre del 2008 viene costituita
l'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano”, composta da Gariwo,
Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e lo stesso Comune di Milano.
L'Associazione ha per finalità ''l'individuazione delle figure di rilievo alle
quali dedicare un riconoscimento e la relativa piantumazione di un albero nel Giardino
dei Giusti''.
Nel settembre 2012 Gariwo e la Scuola di Architettura e
Società del Politecnico di Milano organizzano un workshop internazionale di
progettazione paesaggistica a cui partecipano 30 giovani progettisti, studenti,
laureandi e neolaureati in architettura, architettura del paesaggio e
industrial design, selezionati tra 100 candidati per riprogettare il Giardino
dei Giusti di tutto il mondo. I loro lavori vengono esposti in mostra il 30
ottobre 2012 alll’Urban Center di Milano e raccolti in un volume. Non ne
consegue però, come ci si sarebbe normalmente aspettati, un regolare concorso:
l'iniziativa è lasciata cadere e l'incarico di riprogettare il Giardino viene
assegnato all'arch. Stefano Valabrega. Dopo due anni di silenzio, il 19
novembre del 2014 Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, qui però nella sua
veste di vicepresidente dell' ''Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano'',
chiede a nome di quest'ultima al Comune la concessione in uso gratuito per
dieci anni, con facoltà di rinnovo, dell'area dedicata al Giardino dei Giusti,
al fine di valorizzarla quale ''luogo celebrativo attraverso la realizzazione
di una struttura a perenne ricordo'' dei Giusti. Nella richiesta si chiede
pertanto ''l'assenso alla realizzazione di opere strutturali'' e si precisa che
tutti i costi saranno non a carico del Comune di Milano, bensì
dell'Associazione stessa (della quale però anche il Comune fa parte). Si arriva
così al dicembre del 2014, quando la Giunta Comunale di Milano, su proposta
dell'assessore all'Ambiente Chiara Bisconti, accoglie la richiesta di Nissim e
delibera con
carattere di urgenza, causa l'imminenza di EXPO, la
concessione sul Monte Stella di un'area che, facendo solo implicito riferimento
a quella assegnata a Gariwo nel 2003, viene indicata in una piccola planimetria
allegata alla delibera in foglio A4, con impegno dell'Associazione ad attuare,
a propria cura e spese, iniziative di valorizzazione del luogo ''in coerenza
alla sua connotazione''.
Nessun riferimento alla natura degli interventi
strutturali viene fatto nella delibera e tanto meno vi si cita il progetto
commissionato due anni prima all'arch. Valabrega da parte di ''Gariwo-la
Foresta dei Giusti''. Finalmente, dopo tre mesi, il 31 marzo 2015 il tema del
Giardino dei Giusti arriva per la prima volta alla Commissione Ambiente di Zona
8 dove l'arch. StefanoValabrega e alcuni rappresentanti di Gariwo, alla
presenza del presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, presentano
ufficialmente un progetto chiamato ''Il Nuovo Giardino dei Giusti - Progetto di
riqualificazione dell'area del Monte Stella'' che, nelle dichiarate intenzioni,
dovrà lasciare ''un segno forte'' sul Monte Stella e che prevede la costruzione
di muri, totem, due portali con pareti metalliche e un anfiteatro in pietra per
450 persone. Ci si chiede quando e attraverso quali procedure pubbliche l'''Associazione
per il Giardino dei Giusti'' che ha, come da statuto, per propria finalità la ''piantumazione
di un albero'' per ogni Giusto e la valorizzazione del luogo ''in coerenza alla
sua connotazione'', abbia ufficialmente assunto l'iniziativa di tali interventi
strutturali, anche in considerazione del fatto che proprio questa stessa
Amministrazione nel 2013 aveva avanzato alla Soprintendenza una proposta di
Vincolo Paesaggistico per tutta l'area del QT8, incluso quindi anche il Monte
Stella. Da allora si sono susseguiti infruttuosamente numerosi incontri tra
rappresentanti dell'Associazione per il Giardino dei Giusti e/o di Gariwo, del
Comune di Milano, di Italia Nostra, dell'Archivio Bottoni e dei cittadini,
tutti molto preoccupati per l'invasività del progetto Valabrega, anche dopo la
proposta di alcune varianti, nei confronti del Monte Stella e dello stesso
Giardino dei Giusti, entrambi molto amati in città. Anche la Soprintedenza ha
espresso riserve ed ora si attende una nuova risposta da parte
dell'Amministrazione comunale.
Riassumendo:
1) Manca il
documento fondativo del 2003
2) Il progetto
Valabrega è stato scelto senza nessun concorso pubblico
3)
L'Associazione per il Giardino dei Giusti, accogliendo questo progetto, è
venuta meno alle finalità indicate nel proprio statuto
4) Manca un
documento ufficiale di approvazione del progetto in tutti i suoi dettagli
tecnici da parte del Comune, necessario trattandosi di interventi strutturali all'interno
di un parco pubblico
5) Manca la
relazione da parte della Commissione Paesaggistica del Comune
6) Manca la
documentazione relativa all'assegnazione dell'appalto
7) Non è vero
che la realizzazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria saranno senza
costi a carico del Comune, perché esso fa comunque parte dell'Associazione per
il Giardino dei Giusti, che realizzerà il progetto.
Donatella De Col