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venerdì 12 giugno 2015

ANCORA SUL MONTE STELLA
La lettera dell’architetto e urbanista Jacopo Gardella che qui pubblichiamo, fa seguito alle risposte di Gabriele Nissim contenute nell’intervista rilasciata al nostro giornale e pubblicata il 6 giugno scorso.   

Caro Angelo,
ho letto le risposte di Nissim poco pertinenti alle tue chiare e precise domande; e in molti casi anche poco veritiere, come la descrizione della “violenta” opposizione al progetto avvenuta in Comune, dove ero presente anch’io e posso testimoniare che la discussione al contrario è stata condotta con buona educazione da entrambe le parti, anche se con toni appassionati e risoluti.
Inoltre poco veritiere le modifiche portate al progetto iniziale: modifiche di entità irrisoria che rappresentano una presa in giro e che non migliorano in nulla il progetto avversato dalla maggioranza dei cittadini (i cittadini favorevoli sono così pochi da essere quasi inesistenti; alle riunioni tenutesi o in Comune o in Consiglio di Zona 8 a cui ho partecipato le voci di cittadini a favore del progetto Nissim non si sono quasi mai sentite).
Infine poco veritiera la pretesa di ampliare l’attuale Giardino dei Giusti; il progetto al contrario non modifica ma si sovrappone al Giardino e distrugge interamente la situazione esistente che è piena di poesia e non ha bisogno di nessun intervento, come tu hai fatto notare trascrivendo una mia frase.
Unica cosa vera detta da Nissim è la necessità di segnalare meglio la presenza del Giardino sul versante Nord del Monte Stella; ma ciò si può ottenere creando siepi, staccionate in legno, segnali realizzati con pali, non, come il progetto Nissim malauguratamente propone – usando muri in cemento, lastricati in pietra, pareti in metallo, panchine fisse e inamovibili.
Perché non viene accolta questa saggia proposta avanzata da tutte le associazioni volontarie; e perché non si dà evidenza al Giardino usando solo elementi vegetali o opere in legno?
Nissim nella risposta alle tue corrette domande non parla di questa ipotesi, sebbene sia condivisa da tutti e quindi potrebbe essere risolutiva in modo pacifico della dibattuta questione.
Devo concludere che non vuole né ascoltare né esaminare le proposte degli abitanti del luogo; è perciò difficile poter trattare con una persona così testardamente fissata sulla sua deplorevole posizione.
Un caro saluto.
Jacopo

Allegate: alcune vedute prospettiche che mostrano la situazione attuale e quella prevista dal progetto.
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Foto 4

Foto 5