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mercoledì 17 giugno 2015

NESSUNA SPECULAZIONE SUL DIRITTO ALLA CASA
Mentre Milano fatica a dare una casa popolare alle 23 mila famiglie in graduatoria e alle 14 mila famiglie con sfratto in esecuzione, i grandi costruttori tengono migliaia di alloggi nuovi vuoti nella nostra città. Chiediamo che questo invenduto venga ricollocato ad un canone di affitto socialmente sostenibile. Nel gennaio scorso “L’Altra Europa con Tsipras” ha presentato all’Amministrazione comunale, ai sindacati inquilini e all’intera città, una proposta organica in 7 punti finalizzata ad affrontare l’emergenza casa a Milano. Nel mese di marzo abbiamo lanciato una petizione contro la svendita di 10 mila alloggi popolari da parte di Aler; nelle settimane scorse  un appello a Regione Lombardia e Comune di Milano affinché vengano sbloccate le domande in deroga per gli sfrattati.
Ora poniamo a tutti la questione delle migliaia di alloggi vuoti di proprietà dei grandi costruttori (anche di cooperative) che nell’ultimo ventennio, aiutati dalle amministrazioni di centrodestra, hanno cementificato il nostro territorio. È uno scandalo che va affrontato e da cui dipende la credibilità della nuova amministrazione che vuole finalmente attrezzarsi complessivamente sulla questione emergenza casa: proponiamo che si apra immediatamente una trattativa con i costruttori e si metta conseguentemente sul mercato buona parte dell’invenduto ai fini di locazioni a canoni sostenibili. La nuova agenzia casa si attivi concretamente in questa direzione, facilitando e accompagnando gli inquilini delle case popolari con redditi alti verso questi alloggi o aiutando a trovare una collocazione abitativa agli stessi sfrattati che rischiano di finire in strada.
Non è possibile che in un solo quartiere (Adriano-Marelli) vi siano centinaia di appartamenti vuoti di proprietà di un solo gruppo (Gefim S.p.a.) mentre lo stesso sta trattando con l’amministrazione comunale per una variante che prevede la costruzione di un altro migliaio di case destinate alla stessa sorte. Medesima situazione in tante altre aree della nostra città, con costruttori che riempiono le cronache cittadine per i loro disastri finanziari, per scambi di volumetrie, per il degrado che rischia il loro patrimonio abbandonato sia abitativo che terziario.
Basta con la speculazione edilizia.
Si ponga riparo ai danni edilizi-urbanistici dell’ultimo ventennio.
Che la città reagisca, che si metta in moto un ampio movimento per riaffermare il diritto alla casa e denunciare le speculazioni di immobiliaristi senza scrupoli.
Giovedì 18 giugno 2015 dalle ore 17,00 – via San Maurilio 21
Presidio davanti alla sede dei costruttori dell’Ance – Assimprendil
dalle 18,30 nei giardini di piazza Borromeo (a 50 metri dalla sede di Assimprendil)
incontro con i rappresentanti dei sindacati inquilini, edili e confederali, associazioni e comitati, architetti e urbanisti, forze politiche, consiglieri comunali e di zona.