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martedì 23 giugno 2015

VIAGGIO NELLE CICLADI.
Santorini: turisti, asini e indifferenza

Santorini
Grecia. Oia,(Ia) la punta settentrionale dell'isola di Santorini, è, a detta della nostra guida turistica, uno dei luoghi sempre ai vertici delle classifiche mondiali come bellezza naturale. Da qui si può osservare il tramonto del sole quale evento di rara intensità, splendore e magnificenza, famoso e noto senz'altro oltre i confini della Grecia. Il sole nel suo calare bagna di mille colori cangianti e iridescenti la cosiddetta caldera (la baia apertasi dallo sprofondamento nel mare di un vulcano che si ergeva sull'isola e che si dice abbia causato in epoca pre-ellenica una grossa catastrofe ambientale nel Mediterraneo e perfino la fine della civiltà minoica).
Arroccato sulla sommità della costa a picco sul mare si trova oggi il capoluogo di Santorini, la piccola ma vivacissima cittadina di Fira. Rimane al centro della caldera l'isola di Nea Kameini con il cono vulcanico ancora attivo. 
Torniamo all'eccezionale evento crepuscolare e connotiamolo con le esigenze del moderno turismo  globale. La cittadina di Oia (Ia) viene invasa da masse di turisti provenienti da ogni parte del mondo  ricco, anglo-americani, orientali e giapponesi ed europei in genere. Non si può nemmeno circolare nelle viuzze strette per raggiungere la piazzetta della chiesa che domina la caldera punto clou dello spettacolo naturale. Ci ho rinunciato e non condivido nemmeno questa emozione di massa che ha la sua conclusione in un batter di mano come se si trattasse di un' esibizione di Bocelli.
Intensissimo è il traffico aereo d'estate nel piccolo aeroporto di Santorini. Gli aeromobili in continuo arrivo e partenza portano sull'isola folle di turisti dal nord Europa, dall'Inghilterra, dai paesi scandinavi ed anche dall'Italia che si riversano sulle spiagge alla moda; ad esempio la spiaggia di Kamari.
Il turismo americano varca l'oceano in aereo fino ad Atene dove modernissime navi attendono questi turisti d'élite per crociere nelle isole greche. Al porto di Fira ci sono in continuazione navi che attraccano. Dal porto per raggiungere la cittadina, che si trova in alto sulla scogliera, il modo più caratteristico è in groppa agli asini. Così i turisti americani in cerca di emozioni vengono caricati sui somari, peraltro maltrattati durante il percorso. I guadagni per i possessori locali degli animali sono elevati in quanto questi trasporti sono continui.
Fira è una cittadina che si è adeguata a questo tipo di turismo, è piena di negozi alcuni anche di firme prestigiose. Non si tratta solo di venditori di souvenir. Città caotica e centro mondano.
Mi viene bene ricordare un'altra isola greca altrettanto famosa ed elitaria soprannominata la Saint Tropez greca, è l'isola di Mikonos a 120 chilometri a nord di Santorini.


Curiosità: in tutte le Cicladi le costruzioni tipiche hanno il colore blu e bianco della bandiera nazionale, stabilito ancora da un'ordinanza della dittatura ai tempi dei colonnelli, mentre il colore tipico di questa terra vulcanica è ocra. In questi giorni, trovandomi in contatto con questa realtà, ho aperto il giornale e ho visto una foto che mi ha colpito. Uomini, donne, bambini che per sfuggire alla guerra in Siria e al Califfato si arrampicavano sul filo spinato della frontiera turca.
Tutto ciò fa pensare, facendo un raffronto con quest'ultima terribile realtà, all'industria delle vacanze e all’indifferenza dell’Occidente e non solo.
Tiziano Rovelli