Iran, Libano e Siria nelle mire dei caccia
italiani venduti a Israele
di Antonio Mazzeo
I caccia
avanzati M-346 di Alenia Aermacchi (Finmeccanica) consentono ai piloti
israeliani di addestrarsi meglio contro i velivoli da guerra e i missili
posseduti da Iran, Siria e dagli Hezbollah libanesi. È quanto dichiarato a The
Jerusalem Post dal maggiore Erez, vicecomandante dello squadrone
d’addestramento israeliano di Hatzerim, base aerea a una decina di chilometri
da Be’er Sheva, nel deserto del Negev. L’intervista è stata concessa il 23
giugno scorso durante la cerimonia di consegna del grado di ufficiale al primo
gruppo di cadetti del 170th IAF (Israel Air Force) training course, a
conclusione del periodo di addestramento sul nuovo velivolo di produzione italiana.
“Grazie all’M-346, possiamo addestrare i nostri piloti in modo realistico,
accrescendo le loro abilità in volo nell’affrontare le minacce e condurre al
termine le missioni assegnate”, ha spiegato il maggiore Erez. “All’inizio i
piloti apprendono come ingaggiare un singolo aereo nemico, poi si addestrano
nel combattimento aria-aria contro caccia multipli e ad affrontare i missili
terra-aria posseduti dagli Hezbollah, dalla Siria e dall’Iran. Adesso, dopo sei
mesi di addestramento con i nuovi caccia, se ordino loro di abbattere un aereo,
essi sanno cosa fare. In termini di strike aria-terra, possono localizzare un
obiettivo e bombardarlo in maniera standard”. Nel prossimo stage addestrativo
con gli M-346 di Alenia Aermacchi, i piloti israeliani affronteranno scenari di
guerra ancora più complessi. “Ci addestreremo a un ampio ventaglio di missioni
-ha concluso Erez - come intercettare un aereo passeggeri sequestrato o jet
siriani che sono venuti a bombardare Tel Aviv; saranno simulati attacchi a
lungo raggio che impongono tempi di volo prolungati per colpire bersagli che
sono molto distanti e rientrare poi sani e salvi”.
Denominato dagli israeliani “Lavi” (leone in ebraico),
l’Alenia Aermacchi M-346 è il velivolo da addestramento “più avanzato oggi
disponibile sul mercato ed è l’unico al mondo concepito appositamente per i
piloti destinati ai velivoli militari ad alte prestazioni di ultima
generazione”, come affermano i manager dell’azienda del gruppo Finmeccanica.
“Per la sua flessibilità, esso può essere configurato come un accessibile
advanced defence aircraft per ruoli operativi. Il Sistema integrato
d’addestramento (ITS) dell’M-346, oltre al velivolo, comprende anche un
esaustivo Ground Based Training System (GBTS), che permette all’allievo pilota
di familiarizzare con le procedure e anticipare a terra le attività
addestrative che poi svilupperà in volo”. Così i cadetti IAF possono prepararsi
all’utilizzo delle sofisticate tecnologie presenti a bordo dei
cacciabombardieri delle principali forze aeree internazionali (F-15, F-16,
Eurofighter, Gripen, Rafale, F-22, ecc.) e di quelli di “quinta generazione”
come i Lockheed Martin F-35A Joint Strike Fighter, i cui primi esemplari
saranno consegnati all’aeronautica israeliana entro la fine del 2016. I “Lavi”
però non sono solo caccia-addestratori: armati con bombe e missili possono
essere convertiti anche per attacchi contro obiettivi terrestri e navali. Sono
gli stessi produttori italiani a rilevare la portata altamente distruttiva
dell’M-346. “Dall’inizio del programma -spiega Alenia- il velivolo è stato
concepito con l’aggiunta di capacità operative, con l’obiettivo di fornire un
aereo da combattimento multiruolo molto capace, particolarmente adatto per
l’attacco a terra e di superficie compreso il CAS (Close Air Support), COIN
(COunter INsurgency) o anti-nave, nonché le missioni di polizia aerea”.
Oltre alla produzione nel proprio stabilimento di
Venegono Superiore (Varese), Alenia Aermacchi cura parte della logistica e le
attività di manutenzione e riparazione degli M-346 nel Ground Training Center
realizzato nella base di Hatzerim da due aziende leader del complesso militare
industriale israeliano, Elbit Systems e IAI - Israel Aircraft Industries. Elbit
Systems ha pure sviluppato una parte dei simulatori di volo e i software dei
“Lavi” che consentono ai piloti di esercitarsi alla guerra elettronica,
all’individuazione delle installazioni radar nemiche e all’uso di sistemi
d’arma avanzati. L’azienda ha pure messo a punto i futuristici elmetti da
combattimento Targo per gli allievi piloti: essi forniscono immagini complete e
a colori sia nelle missioni diurne che notturne, consentendo una ricognizione
“immediata e intuitiva” di un velivolo alleato, nemico o ignoto e dello
scenario aereo, terrestre o marittimo in cui si dovrà operare. La decisione del governo israeliano di sottoscrivere un
accordo preliminare con Alenia Aermacchi per l’acquisto di 30 caccia M-346
risale al febbraio 2012. Il prototipo del “Lavi” fu presentato ufficialmente il
23 marzo 2014 nel corso di una cerimonia a Venegono Superiore, alla presenza di
alti ufficiali del ministero della Difesa e dell’aeronautica israeliana. I
primi due caccia furono consegnati all’IAF nel luglio 2014, proprio quando le
forze armate israeliane erano impegnate nella sanguinosa operazione “Bordo
protettivo” nella striscia di Gaza. Alenia Aermacchi si è impegnata a
consegnare i restanti esemplari degli M-346 alle Tigri volanti del 102°
squadrone dell’Aeronautica d’Israele entro la fine del 2016.