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venerdì 3 luglio 2015

SOS ARTICO. TRIVELLAZIONI CRIMINALI
Con il consenso dei governi, che io non esito a definire criminali, compreso quello italiano, si sta preparando il massacro dell’Adriatico. Lo stupido rottamatore a chiacchiere, ed il suo disgustoso partito, sono in prima fila e hanno concesso le autorizzazioni necessarie a compagnie petrolifere i cui vertici andrebbero processati pubblicamente come lo furono i nazisti a Norimberga. Sabotarli in ogni modo diventa un obbligo morale, dal momento che hanno calpestato la volontà e i diritti dei sindaci, delle comunità, dei cittadini tutti. Ora sarà a tutti chiaro che il voto di noi cittadini vale zero. Loro mettono in pericolo la nostra vita, noi dobbiamo mettere in pericolo la loro. Se per loro la nostra vita non vale nulla, la loro non deve valere nulla per noi.

I lettori di “Odissea” che possono dare una mano, anche con piccole donazioni,
a Greenpeace, faranno cosa meritoria e indispensabile.
Cari amici
è un momento cruciale per la nostra battaglia in difesa di questo delicato e importante ecosistema. Shell si sta dirigendo in Artico: le trivellazioni potrebbero iniziare presto, dobbiamo fare qualcosa ORA! Il tempo sta scorrendo rapidamente, vuoi aiutarci a fermare Shell prima che per l'Artico sia troppo tardi? Fai ora una donazione per il nostro Appello "SOS Artico"! Ogni piccolo contributo può aiutarci a fare ancora di più per impedire a Shell di distruggere la casa degli orsi polari e il clima dell'intero pianeta. GRAZIE ALLA TUA DONAZIONE POTREMO: 
- Fornirci di equipaggiamenti essenziali per monitorare ogni mossa di Shell, rispondere ad ogni sua pretesa con delle evidenze scientifiche ed esporre i pericoli reali dei suoi sconsiderati piani.
- Mobilitare gli oltre 7 milioni di persone in tutto il mondo che hanno già firmato per SaveTheArctic, per chiedere ai leader mondiali di agire e fermare Shell.
- Produrre materiali foto e video e prove scientifiche in modo da mantenere alta l'attenzione pubblica sui rischi delle trivellazioni sul clima dell'intero pianeta, ma anche sulle vite degli animali artici e delle popolazioni indigene che popolano quel luogo. L'avidità di Shell e la sua arroganza nel proseguire con i suoi piani di trivellazione sono scioccanti! Sostiene di poter ripulire uno sversamento di petrolio, ma nelle critiche condizioni artiche è ormai chiaro a tutti che non sarà possibile. Ti ricordi quando nel 2012 Shell tentò di trivellare nel Mare di Chukchi (Alaska Artica)? Il risultato fu una piattaforma arenata durante una tempesta, una nave da perforazione in fiamme, otto reati e 12 milioni di dollari di multa per violazione delle leggi ambientali e marittime da parte di uno degli appaltatori di Shell.

Greenpeace