DORFLES E I SUOI INCONTRI
Gillo Dorfles |
Ieri 24 ottobre, nella sala conferenze
del Palazzo Reale di Milano Gillo
Dorfles, nato a Trieste nel 1010, era presente in occasione dell’uscita del
grosso volume di 857 pagine! “Gli
artisti che ho incontrato”, edito da Skira, accompagnato dal curatore Luigi
Sansone e Aldo Colonnetti. Un pubblico attento lo ha seguito con affetto nelle
sue stringate, acute, ironiche, anche se un po’ comprensibilmente affaticate,
risposte. L’antologia, di cui vorrei parlarne più diffusamente in seguito,
inizia con “Aeropittura e Futurimo”
su “L’Italia Letteraria” 1930 e
termina con una recensione su “F. Franchi
e M. Tosini. Il segno e la luce” del 2015.
Una lunga storia di preferenze verso le ricerche artistiche più innovative (una
volta - e ancora oggi - si diceva spavaldamente ricerche ‘d’avanguardia’).
Dorfles critico, filosofo, pittore, non smette il suo tono preciso, distaccato,
il suo amabile ‘understatement’ che smonta le domande più accigliate e
pretenziose. Anche su di un termine a cui aveva dedicato un libro, un termine
sfuggente e ambiguo come ‘Kitsch’,
risponde con un sorriso: “Oggi? Una volta c’era un gusto popolare ed elitario.
Oggi c’è solo un gusto,. oggi è il paradiso del Kitsch”.
(Giorgio Colombo)