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domenica 25 ottobre 2015

DORFLES E I SUOI INCONTRI

Gillo Dorfles
Ieri 24 ottobre, nella sala conferenze del Palazzo Reale di Milano Gillo Dorfles, nato a Trieste nel 1010, era presente in occasione dell’uscita del grosso volume di 857 pagine!Gli artisti che ho incontrato”, edito da Skira, accompagnato dal curatore Luigi Sansone e Aldo Colonnetti. Un pubblico attento lo ha seguito con affetto nelle sue stringate, acute, ironiche, anche se un po’ comprensibilmente affaticate, risposte. L’antologia, di cui vorrei parlarne più diffusamente in seguito, inizia con “Aeropittura e Futurimo” su “L’Italia Letteraria” 1930 e termina con una recensione su “F. Franchi e M. Tosini. Il segno e la luce” del 2015. Una lunga storia di preferenze verso le ricerche artistiche più innovative (una volta - e ancora oggi - si diceva spavaldamente ricerche ‘d’avanguardia’). Dorfles critico, filosofo, pittore, non smette il suo tono preciso, distaccato, il suo amabile ‘understatement’ che smonta le domande più accigliate e pretenziose. Anche su di un termine a cui aveva dedicato un libro, un termine sfuggente e ambiguo come ‘Kitsch’, risponde con un sorriso: “Oggi? Una volta c’era un gusto popolare ed elitario. Oggi c’è solo un gusto,. oggi è il paradiso del Kitsch”(Giorgio Colombo)