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sabato 31 ottobre 2015

PER RIMANERE UMANI
BRUEGHEL E FLAUBERT A GENOVA

G. Flaubert ritratto da Nadar
In occasione dell’eccezionale presenza del dipinto Le Tentazioni di sant’Antonio Abate, attribuito a Pieter Brueghel il Giovane, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola (Piazza Pellicceria, 1 Genova) il prossimo 14 novembre, a partire dalle ore 10, una giornata di studi a cura di Chiara Pasetti cercherà di indagare i diversi temi che legano Flaubert al dipinto: Le Tentazioni di sant’Antonio Abate. Interventi di Farida Simonetti (Direttrice Galleria Nazionale di Palazzo Spinola), Bruna Donatelli (docente di Letteratura francese all’Università Roma Tre), Mauro Manica (psichiatra e psicoanalista), Francesco Surdich (docente di Storia delle esplorazioni e scoperte geografiche all’Università di Genova), Armando Massarenti (Responsabile della “Domenica-Il Sole24ore”). Alle ore 17.30, lettura teatrale in prima nazionale, tratta da La Tentazione di sant’Antonio di Gustave Flaubert, per la drammaturgia di Chiara Pasetti: in scena Andrea Gattinoni. Nella primavera del 2016 è prevista una seconda giornata di studi, che coinvolgerà storici e critici d’arte, incentrata esclusivamente sul dipinto, per approfondirne le vicende critiche, l’attribuzione e i dati tecnici. 
Per info sulle iniziative in programma: www.palazzospinola.beniculturali.it; Tel. 010.2705300.

Il dipinto di P. B. che ispirò Flaubert

"In mezzo a tutti i miei dolori, sto finendo il mio sant’Antonio. È l’opera di tutta la mia vita, perché la prima idea mi è venuta nel 1845, a Genova, davanti a un quadro di Bruegel, e da quel momento non ho mai smesso di pensarci. Dichiaro che sant’Antonio è la mia opera preferita. Non è un’opera teatrale e nemmeno un romanzo. Non so che genere assegnargli e non so se mai lo pubblicherò..."
Gustave Flaubert, 1872

Tormentata e unica è la rielaborazione della storia di Antonio da parte di Gustave Flaubert (1821-1880). Egli la scoprì a Genova nel 1845 a Palazzo Balbi, rimanendo folgorato davanti al quadro attribuito a Pieter Bruegel Le Tentazioni di sant’Antonio Abate (ora eccezionalmente esposto presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola) e da allora non smise di pensarci e di compiere letture a riguardo. Il progetto lo occupò a partire dal 1846; la prima versione de La Tentazione di sant’Antonio venne completata nel 1849 ma, aspramente criticata dagli amici, venne a malincuore accantonata (fu poi pubblicata postuma). Nel 1856, lo stesso anno in cui uscì Madame Bovary sulla Revue de Paris, riprese in mano il testo senza modificarne il plan, e ne pubblicò alcuni frammenti che vennero letti e molto apprezzati da Charles Baudelaire. Ma anche questo secondo tentativo fu lasciato cadere. Molti anni dopo, Flaubert si decise a tornare sul suo sant’Antonio, a cui non aveva mai smesso di lavorare, e modificandone sostanzialmente i quadri e il plan, tagliando molte scene della prima versione e inserendone altre, lo pubblicò nel 1874.
Benché non sia mai stata pensata per essere portata in palcoscenico (tranne una messinscena con la regia di Maurice Béjart, rappresentata all’Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi nel marzo del 1967), dal punto di vista formale l’opera si presenta come un dramma suddiviso in atti, scene e dialoghi; temporalmente abbraccia una sola notte, dal tramonto all’alba, in cui Antonio deve fronteggiare un’angosciante ridda di apparizioni che alla fine lo riconducono a se stesso quale origine e bersaglio delle tentazioni. 
In questa lettura teatrale (monologo) concepita e realizzata appositamente per Palazzo Spinola, data l’attuale presenza del dipinto che Flaubert ammirò nel 1845, si vuole dare voce alle diverse tentazioni del santo-eremita, mostrando in particolare l’aspetto onirico-allucinatorio dell’opera di Flaubert, che la musica ha il compito di sottolineare. Tutto il testo (che è tratto dall’edizione francese Gallimard, «Bibliothèque de la Pléiade») è costruito sull’asse desiderio-tentazione-visione-allucinazione, che fa da perno alla storia e da cui muovono tutte le scene. Si è scelto di mantenere anche l’aspetto narrativo (che in alcuni punti funziona come un vero e proprio testo di regia) allo scopo di creare un intreccio teatralmente vivo tra dialoghi e situazioni narrate. Perché Flaubert fu tanto affascinato dalla storia dell’eremita Antonio, che gli creava «un’esaltazione sconvolgente»? Perché definì la Tentazione «l’opera di tutta la mia vita», e Baudelaire scrisse che conteneva «la camera segreta del suo spirito»? Cosa vide nel quadro di Brueghel che altri non seppero vedere? È vero, come egli scrisse, che in Sant’Antonio era lui, il santo, e alla fine quasi se ne dimenticò?
Chiara Pasetti

L'EVENTO
Come documenta la locandina che riproduciamo qui sotto, un interessante Convegno a cura della nostra collaboratrice Chiara Pasetti si aprirà alle ore 10 del 14 Novembre alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Un'occasione preziosissima non solo per seguire la giornata di studio e la lettura drammaturgica, ma anche per vedere il dipinto e la ricca quadreria del Palazzo.