Riceviamo da Parallelopalestina
ROMA. QUANDO LA LIBERTÀ FA PAURA
Davide e Golia |
È appena accaduto
a Roma un grave atto di censura e di boicottaggio a proposito della
presentazione del libro: «Sionismo,
il vero nemico degli ebrei» di Alan
Hart
Coinvolti:
ANPI Milano
ANPI Roma
Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell'ANPI
Comunità ebraica romana
Diego Siragusa, studioso del Medio Oriente, autore della
traduzione del libro
Giorgio Gomel, gruppo Martin Buber, ebrei per la pace
Marco Cavallarin, AnpiLibri di Milano
Marco Ramazzotti, della rete ECO, Ebrei Contro
l’Occupazione
Nando Tagliacozzo, studioso della Shoà
Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane
Roberto Cenati, Presidente dell’ANPI Provinciale di
Milano
Roberto Jarach, Vice Presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane
Sezione dell'ANPI di Roma “don Pietro Pappagallo”
Susanna Sinigaglia, intellettuale ebrea, della rete ECO,
Ebrei Contro l’Occupazione
I fatti:
https://invictapalestina.wordpress.com/2015/12/04/anpi-partecipa-allattentato-contro-la-liberta-3-atti-per-scrivere-una-pagina-vergognosa/
APPELLO
https://invictapalestina.wordpress.com/2015/12/26/osservazioni-e-appello-allanpi-nazionale/
Bambini contro carri armati |
OSSERVAZIONI CRITICHE SUL DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER IL
16° CONGRESSO NAZIONALE DELL’ ANPI, prendendo spunto dal recente episodio di
censura e boicottaggio in tema di sionismo a Roma.
Nel documento programmatico l’ANPI rivendica la propria
autonomia, di cui si dichiara orgogliosa. Siamo certi di questa autonomia? Nei
confronti delle Comunità ebraiche sembra di potere rispondere di no; l’ANPI è
apparsa sempre subalterna, sino al recente caso di Roma in cui ha fatto propria
l’accusa di antisemitismo mossa nei confronti di un libro senza neppure
verificarne la fondatezza. E’ talmente rituale e scontata l’accusa di
antisemitismo nei confronti di qualsiasi critica allo Stato di Israele che si
dovrebbe essere più cauti nella adesione alla accusa.
Un breve riassunto di quanto accaduto a Roma.
La sezione ANPI di Roma “Don P. Pappagallo” organizza
nella propria sede per il 7 Dicembre la presentazione del libro di Alan Hart “
Sionismo, il vero nemico degli ebrei”. Trattasi del primo dei tre volumi che
costituiscono l’opera completa di Hart sul tema. E’ prevista la partecipazione
del traduttore e autore della prefazione, Diego Siragusa, e di tre ebrei:
Giorgio Gomel, del gruppo Martin Buber ed Ebrei per la pace; Marco Ramazzotti
Stockel, della rete ECO (Ebrei contro l’occupazione) e Nando Tagliacozzo. La
Comunità ebraica accusa subito il libro di antisemitismo. Prima della
iniziativa si ritirano Gomel e Tagliacozzo, che pure avevano dato la loro
disponibilità, tanto da essere indicati nelle locandine (è lecito il sospetto
di pressioni nei loro confronti, in assenza di loro giustificazioni). Conferma
la presenza Ramazzotti Stockel.
Interviene nella vicenda Roberto Cenati, Presidente
dell’ANPI provinciale di Milano, scrivendo a Roberto Jarach, vice Presidente
dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, ed esprimendo solidarietà alle
Comunità ebraiche e critiche all’ANPI Provinciale di Roma.
Interviene a sostegno di Cenati anche il curatore di
ANPIlibri, Cavallarin, che manifesta la propria solidarietà al Presidente
dell’Unione delle Comunità ebraiche Gattegna. L’accusa rivolta al libro è, come
detto, quella di antisemitismo ma Cavallarin ricorda anche un intervento di
Smuraglia su ANPINews in cui questi afferma che “l’ANPI è contrario anche a
manifestazioni di antisionismo”.
Interviene, infine, il Presidente Smuraglia a sancire
definitivamente la presa di posizione dell’ANPI.
A questo punto l’ANPI Provinciale di Roma, in accordo con
la sezione Pappagallo, cancella l’iniziativa. La presentazione avviene
ugualmente in altra sede, il salone della Comunità di base di S. Paolo,
presenti Siragusa e Ramazzotti. Per ulteriori dettagli e per formarsi una
opinione propria si può consultare il sito di Invicta Palestina che riporta per
esteso tutti gli interventi e una interessante recensione del libro di Susanna
Sinigaglia, sostanzialmente favorevole al libro, immune da ombre di
antisemitismo. Il giorno successivo il libro è presentato alla Fiera del libro
di Roma; gli organizzatori della Fiera ricevono pressioni perché la
presentazione sia annullata ma non cedono, anzi, inviano propri osservatori
che, al termine, riferiscono che non vi è stata traccia di antisemitismo né
nelle relazioni né nel corso del dibattito.
Pietre contro proiettili |
Sono molti gli ebrei intervenuti in questa vicenda e
l’ANPI dovrebbe innanzitutto chiedere conto a loro: non tanto ai due che hanno
subito le pressioni, quanto all’editore Zambon, ebreo; a Sinigaglia, ebrea; a
Ramazzotti, ebreo. Forse qualcosa avrebbe da chiedere anche all’ebreo Gomel:
come mai non è considerato “fratello”, insieme a Moni Ovadia, dalla Comunità
ebraica (vedi striscione pubblicato su Invicta Palestina)? Il documento
programmatico accenna alla Palestina in un rapido passaggio: “…la situazione
della Palestina, di cui si parla meno, è lì ancora grave come un macigno“.
Nulla oltre questa constatazione. In altro punto il documento ammette che in
tema di diritti umani “l’azione dell’ANPI è più contenuta”. Sorge un dubbio: se
fosse meno contenuta che cosa avrebbe da dire l’ANPI sulla quotidiana
violazione dei diritti umani (e del diritto internazionale in genere) da parte
di Israele? Come potrebbe farlo senza correre il rischio di essere tacciata di
antisemitismo?
Eroe israeliano armato contro ragazzino palestinese a mani nude |
La sinistra legge i libri e, se del caso, li critica.
Erano i fascisti e i nazisti a bruciarli. Saremmo curiosi di sapere chi tra gli
intervenuti nella vicenda romana ha letto il libro o quantomeno le 13 pagine di
prefazione (è stato affermato addirittura che l’antisemitismo emerge già dal
titolo !!).
La vicenda del libro di Hart ripropone, all’evidenza,
l’annosa questione della autonomia dell’ANPI, in particolare dalla Comunità
ebraica. Ma anche dal PD. Che c’entra il PD? c’entra. Si pensi solo al
vergognoso discorso di Renzi alla Knesset nel quale non ha fatto alcun
riferimento, neppure con frasi di circostanza, al popolo palestinese. Per non
dire dell’abbraccio affettuoso con Netanyahu che guida il governo più di destra
della storia di Israele (non bastava una stretta di mano?).
Nel Giugno 2014, inoltre, si è verificato a Milano un
caso analogo a quello di Roma. A chiedere inutilmente l’annullamento della
presentazione del libro di Livia Rokach (sempre con l’accusa di antisemitismo)
è questa volta un esponente della Comunità ebraica milanese che è anche
consigliere comunale del PD, Ruggero Gabbai. Così come consiglieri comunali del
Pd di Livorno sono i signori Caruso, Martelli e Ciampini i quali, già firmatari
di una mozione (approvata) per realizzare un gemellaggio tra Livorno e Gaza
city finalizzato alla solidarietà umanitaria con un popolo allo stremo, hanno
poi presentato, su sollecitazione della locale Comunità ebraica, una nuova mozione
per bloccare l’avvio del gemellaggio in questione. Se fosse una pièce teatrale
si potrebbe sorridere, invece è quanto accade in seguito a pressioni sempre più
diffuse che fanno leva sulla pretestuosa quanto infamante accusa di
antisemitismo. La stessa che è stata usata anche a Trieste e che ha indotto il
sindaco a ritirare il patrocinio comunale da un importante convegno su
richiesta dell’ambasciatore israeliano (ritiro avvenuto a cinque giorni
dall’evento, programmato ed organizzato da mesi con la stessa Amministrazione
comunale). Altre situazioni simili si sono verificate in diversi casi analoghi
e questo è inquietante perché rende chiaro che le pressioni esercitate inducono
a bavagli o, peggio, ad autocensure, che certamente non possono convivere con
la cultura, la finalità e lo spirito dell’Anpi.
*
Carri armati contro mani nude di bambino |
Prendendo spunto da queste vicende ci chiediamo: la
politica della dirigenza ANPI è veramente espressione dell’opinione degli
iscritti? In quanti vi si riconoscono? Parliamo usando il termine generale “politica”
perché facciamo riferimento non solo al tema del sionismo ma anche ad altri
temi su cui l’ANPI è male schierato o bene schierato ma solo a parole. Un
popolo lotta da quasi 70 anni contro una continua espropriazione e una brutale
occupazione militare e l’ANPI sta con l’occupante? Assimilare l’antisionismo
all’antisemitismo e fingere di credere alla soluzione “due popoli due Stati”
vuol dire schierarsi con l’occupante. Il popolo della Valsusa lotta da oltre 20
anni contro un’opera costosa, inutile e dannosa e l’ANPI nazionale sta con i
costruttori e i repressori ? Il documento dice che l’ANPI non può partecipare a
tutte le battaglie. Certo, ma può prendere posizione sulle lotte più
importanti, esprimere solidarietà ed appoggiare quelle sezioni che, più direttamente
coinvolte per ragioni territoriali, partecipano attivamente alla lotta.
Il documento riconosce che l’ideologia nazista torna a
farsi strada in modo prepotente (è di questi giorni la notizia che in Ungheria
il governo sta per dedicare un monumento a un ministro filonazista,
responsabile della deportazione degli ebrei ungheresi!).
Fascisti e nazisti
scendono sempre più frequentemente in strada anche qui da noi (vedi il recente
convegno degli Hammerskin a Rogoredo) e tutto quello che sa fare l’ANPI è
chiedere alle “Autorità” che vietino le manifestazioni, invece di mobilitare i
propri iscritti.
Nota.
Per agevolare il dibattito in sede congressuale si
suggeriscono le seguenti letture strettamente in tema.
1) Gli scritti
e gli interventi delle organizzazioni ebraiche antisioniste (la galassia di
"Not in my name"; coloro che chiedono la cancellazione del nome dei
loro congiunti dallo Yad Vashem...) o di singole persone di religione ebraica
(particolarmente severe le parole di Nurit Peled).
2) La lettera
del 10/8/2002 di Marek Edelmann in occasione del processo contro il comandante
Marwan Barghouti, lettera in cui lui, ebreo, già membro del Bund, già
vicecomandante nella insurrezione del Ghetto di Varsavia, scrive ai combattenti
palestinesi riconoscendone la qualifica di partigiani.
3) Il libro
"Indignatevi" di Stephane
Hessel, di padre ebreo, uno degli autori della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo; su 25 pagine di libro, ben 4 sono dedicate alla Palestina,
con questa conclusione . "...quando i mezzi militari di chi ti occupa sono
infinitamente superiori ai tuoi, la reazione popolare non può essere soltanto
non violenta."
A proposito del punto
2 è bene ricordare che l'art. 2 dello Statuto ANPI prevede tra gli impegni
quello di mantenere vincoli di fratellanza coi partigiani di ogni dove. In
specifico per l'ANPI di Como è il caso di ricordare che in occasione del
funerale di Vittorio Arrigoni è intervenuto un rappresentante dell'ANPI di Como
che ha comunicato, tra gli applausi, la decisione di dedicare quel 25 Aprile a
Vittorio e al suo impegno per la causa palestinese. Gli smemorati vadano a
rileggersi il libro di Vittorio. Concludiamo con Ben Gurion, uno dei padri
fondatori di Israele: "Ci sono stati l'antisemitismo, i nazisti, Hitler,
Hauschwitz, ma loro in questo cosa c'entravano? Essi vedono una sola cosa:
siamo venuti ed abbiamo rubato loro il Paese ; perché dovrebbero accettarlo?".
È il caso infine di ricordare che anche in tema di
"NoTav" circolano molti appelli all'ANPI nazionale di molte sezioni,
prevalentemente piemontesi, a sostegno della lotta del popolo della Valle (per
inciso: è caduta pochi giorni fa definitivamente la ridicola accusa di
terrorismo).
Per adesioni mandare una mail a:
segreteria@invictapalestina.org
con oggetto: aggiungi la mia firma all’appello ANPI
Ugo Giannangeli, tessera Anpiseprio 78920
Beppe Orlandi, tessera Anpi sez. Varese 53715
Filippo Bianchetti, Anpi Varese, tessera 52064
Fiorella Gazzetta Tessera ANPI 52063 Varese
Claudio Luigi Castiglioni, Anpi Saronno, tessera 102234
Rosario Citriniti, Anpi Catanzaro, tessera 85311
Giuseppe De Luca, Presidente Anpi Seprio
Giuseppe Orlandi, Anpi Varese, tessera 53715
Ivo Batà, direttivo provinciale Anpi Lodi, tessera 66258
Susanna Casali, Anpi Lodi, tessera ...
Pina Fioretti - Venezia
Shaden Gazal
Gabriella Grasso - Milano
Patrizia Cecconi - Roma
***