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sabato 9 gennaio 2016

Riceviamo e pubblichiamo
LA CORTE DEI MIRACOLI

Giuseppe Sala e la sua corte
La corte dei miracoli era il fenomeno per cui ladri e pezzenti avevano preso l'abitudine di eleggere un loro re di cui essi costituivano quel popolo dove avvenivano "miracoli" poiché le finte infermità dei mendicanti, ostentate per impietosire i passanti, vi guarivano di notte come per miracolo.

Oggi assistiamo alla corte dei miracolati: ben otto tra assessori o ex-assessori (in foto solo 7; manca Maria Grazia Guida) della giunta Pisapia hanno trovato il loro re da adorare e servire.
Certamente c’è per alcuni l’ambizione di avere una poltrona per poi magari fare un ulteriore salto a livello regionale o nazionale. Ma per tutti ormai c’è l’accettazione della logica ultraliberista e del sistema oligarchico vincente.
La De Cesaris è riapparsa dopo la non chiara uscita dalla giunta. Assessore che ha consegnato la Milano speculativa e immobiliarista ai poteri con il PGT e con l’Expo.
Tajani e Benelli dopo i giri di valzer con SeL sono approdate al posto giusto: una dopo l’ufficio studi della CGIL senza alcuna conoscenza di cosa voglia dire lavorare e l’altra dopo il DS (assessore con Penati in Provincia) diventata capolista di Sel, hanno dimostrato come la selezione dei quadri da parte della sinistra consiste solo nell’individuare le persone che portano più voti.
D’Alfonso, amico fedele dei commercianti, ha liberalizzato e dato permessi a tutti.
Granelli che ha fatto più sgomberi di rom di De Corato.
Bisconti non pervenuta
Maran, forse il più ambizioso di tutti, ha fatto dei Ds prima e del PD milanese oggi un suo terreno di caccia personale.
Le sue costose campagne elettorali si sono svolte come se il partito fosse suo.
Benvenuti a tutti!