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mercoledì 10 febbraio 2016

MINIMA IMMORALIA
LA FOGLIA DI FICO
di Angelo Gaccione
Antonio Canova "Le tre Grazie"

C’è dell’incredibile in quello che accade nel mio Paese a causa della testa bacata di qualche funzionario. Si danno ordini per coprire delle sculture durante la visita in Campidoglio del presidente iraniano Hassan Rouhani, presupponendo che la vista di quei marmi avrebbero potuto turbarlo. È singolare come si ritengano oscene e disturbanti delle semplici statue, ma non ci si vergogna della corruzione e del malaffare che alberga nel Belpaese, universalmente considerato fra i più corrotti del pianeta. Dovrebbe essere tutto il contrario, in una nazione che possiede il settanta per cento dell’intero patrimonio artistico e architettonico mondiale. Bisognerebbe andare fieri di questo patrimonio e tutelarlo come si dovrebbe; viceversa, vergognarsi dell’ondata inarrestabile di scandali quotidiani che ci espongono al disprezzo del mondo.
Il bello è che non c’era stata, da parte delle autorità iraniane, alcuna richiesta di brache e mutande per le statue. Ma i funzionari di certo ignoravano che Rouhani ha studiato a Glasgow alla Caledonian University, e non è uscito dalle caverne.
Ma ammettiamo che un “ospite” straniero, fosse pure il più potente e ricco sovrano della terra, accampasse pretese del genere; non dovrebbe essere necessario ricordargli il secolo dei lumi, basterebbe molto più modestamente citargli questo proverbio russo di meditata e rara saggezza: “In un monastero straniero non cercare di imporre la tua regola”.