Pagine

sabato 6 febbraio 2016

Ragioni laiche in favore della famiglia tradizionale.



Sono per le “disunioni incivili” e la famiglia tradizionale.

Si fa un gran parlare di “unioni civili” in Italia, per mettere in secondo piano la disunione di intenti, tra le forze politiche, circa la soluzione dei più gravi e veri problemi che affliggono il Paese. Sono per la “disunione incivile” allora, se questo significa non allinearsi al battibecco di una politica qualunquista che non va mai al sodo delle vere questioni e non risolve i problemi di disoccupazione, di salute pubblica, di economia sommersa, di criminalità, di espropriazione della sovranità nazionale. Nella mia vita esemplare di distruttore della famiglia, di non procreatore consapevole nel mare di procreatori inconsapevoli sul destino dei loro figli, di singolo civilmente impegnato nella diffusione del sapere, di promotore culturale con il proprio salotto letterario, di militante libero pensatore per la salute ambientale e mentale, sono allora in favore della famiglia tradizionale, e vi spiego perché.
A parte il fatto che ciascuno dovrebbe impegnarsi prima di tutto per la società civile e con un minimo impegno sociale, come vorrebbe anche la Costituzione (art. 4 c. 2), stando per i fatti propri, senza fare alcuna unione (e nemmeno matrimonio, secondo me, per come va ora il mondo), esistono delle ragioni laiche e di buon senso in favore della famiglia tradizionale e contro le "unioni civili". Il principio su cui si basa la famiglia è la complementarità degli opposti Femmina e Maschio: senza questo principio di complementarità, che governa le stesse leggi della fisica quantistica oltre che della biologia, non c'è famiglia, e se non c'è famiglia non c’è una società degna di uno Stato di diritto...  l'intera storia umana ci insegna che l'amore non è fonte di diritto... il diritto posto (dicesi tale l'insieme delle norme che gli uomini si danno per andare d'accordo) prima ancora che quello naturale, non scaturisce dal sentimento, che in quanto tale è volubile, ma da princìpi oggettivi della ragione. Femmina + Maschio -> filiazione -> società. Per non parlare del rispetto minimo che si deve ai nascituri, che devono avere una madre e un padre, e non essere adottati se non in casi eccezionali. Questo è un ragionamento assolutamente laico.  
Massimo Franco