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martedì 26 aprile 2016

PER RIMANERE UMANI
Chiara Pasetti consiglia ai lettori di Odissea
Un monologo tratto da
THOM PAIN
di WILL ENO
Regia ANTONIO ZAVATTERI
In scena ALBERTO GIUSTA
Luci FAUSTO PERRI
Traduzione NOEMI ABE
Produzione GANK


In scena al Teatro Garage di Genova (Sala Diana) il 29 e 30 aprile ore 21
Biglietti: intero 12 euro, ridotto 9 euro

 Thom Pain (basato sul niente), è un monologo del drammaturgo americano Will Eno, vincitore del Fringe Award all’Edinburgh International Festival del 2005 e, nello stesso anno, finalista del Premio Pulitzer per la sezione teatro.
Alberto Giusta, regista e attore genovese, acting coach e socio fondatore Compagnia Teatrale Gank, già regista e interprete di numerosi personaggi che hanno segnato la storia del teatro di tutti i tempi (si ricordano, tra le tante, in particolare le sue interpretazioni di Sganarello nel Don Giovanni di Molière, di Pierre ne Le Prénom della coppia Delaporte-de La Patellière, e le sue regie del Misantropo, sempre di Molière, e di Questa sera si recita a soggetto di Pirandello), sarà solo nella penombra di una scena spoglia per interpretare un antieroe solitario, che trascina gli spettatori in un’acrobazia esistenziale sul filo di una trama apparentemente sconnessa e illogica di ricordi e riflessioni. Pensieri e parole in libertà, un flusso di coscienza: l’infanzia, la memoria dolorosa, un amore perduto, la paura. Un uomo in cerca di ascolto, giocoliere di parole, saltimbanco delle emozioni, mendicante frustrato di attenzione, quella di un pubblico del quale cerca, avido, lo sguardo, il confronto diretto e frontale. Una confessione laica che mette a nudo le ferite, alcune mai rimarginate, di tutta una vita, in cerca di un senso da dare all’esistenza e di un’occasione, una possibilità di trasformare la rovina in salvezza.
«In quanto fenomeno estetico, ci è ancora sopportabile l’esistenza, e mediante l’arte ci è concesso l’occhio e la mano, e soprattutto la buona coscienza per poter far di noi un siffatto fenomeno. Dobbiamo, di tanto in tanto, riposarci dal peso di noi stessi, volgendo lo sguardo là in basso su di noi, ridendo o piangendo su di noi da una distanza di artisti: dobbiamo scoprire l’eroe e anche il giullare che si cela nella nostra passione della conoscenza, dobbiamo, qualche volta, rallegrarci della nostra follia per poter restare contenti della nostra saggezza! […] Dobbiamo poter sovrastare anche la morale: e non soltanto starcene impalati lassù con l’angosciosa rigidità di chi teme ad ogni istante di scivolare e di cadere; ma anche librarci su di essa e giocarci! Come perciò potremmo fare a meno dell’arte, e anche del giullare?». Friedrich Nietzsche
Chiara Pasetti

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Concerto per la pace


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Locandina dell'incontro

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Locandina dell'incontro

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