SUL
MONUMENTO CONTRO TUTTE LE GUERRE
Sotto la lettera aperta del vicesindaco di Acri
Salvatore Ferraro
e qui la risposta di Angelo Gaccione.
LA RISPOSTA DI ANGELO GACCIONE
Gino Scarsi "Monumento contro tutte le guerre", particolare |
Caro Vicesindaco,
prima di tutto ti ringrazio della stima che nella tua “Lettera aperta” rivolgi alla mia
persona e vorrei davvero meritarla. L’interesse appassionato nei confronti del
“monumento contro tutte le guerre” da riportare ad Acri, prima della remissione
definitiva del tuo mandato, ti fa onore. Avevo dato merito, a suo tempo, del
tuo corretto operato su tale questione (come avevi avuto modo di leggere),
scrivendone pubblicamente. E pubblicamente lo faccio ora rispondendo alla tua
“lettera aperta”. Mi sono subito attivato presso l’autore del monumento che ti
scriverà per concordare una data idonea: la più opportuna per riportare ad Acri
la scultura restaurata e per sistemarla nello spazio pubblico che
l’Amministrazione Comunale vorrà indicare. A questo proposito scriverò al
Sindaco e alla Giunta perché si attivino per fare di quella giornata un momento
significativo per l’intera Comunità acrese. Dio solo sa se di questi tempi ci
sia bisogno di riflettere sui venti di guerra che soffiano sempre più forti
sullo scacchiere internazionale, e di come sia necessario attivarsi per la
pace.
Da parte sua l’autore ha apprezzato i tuoi generosi
giudizi sulla sua opera e sulla lettura profonda che ne hai fatto, sia riguardo
al significato in sé che agli aspetti simbolici. Vorrei da parte mia astenermi
da spunti polemici verso chicchessia, dal momento che hai messo così bene in
luce come la mostruosità della guerra, della violenza e della morte, non meritassero alcun abbellimento estetico. Quando guardiamo un’opera ispirata all’orrore, è
l’orrore che essa deve suscitare in noi, per non venire mai a patti con esso. E
credo che ogni persona di buon senso, converrà che non vi è nulla di più
mostruoso ed inumano della guerra. Questa mostruosità ci farà apprezzare ancora
di più la bellezza, l’armonia, la gentilezza, di ogni aspetto della vita
liberata da quell’orrore, e quelle opere artistiche, poetiche e letterarie, che
a una concezione della vita pacifica, solidale, fraterna, si ispirano e verso
cui dobbiamo tendere come esseri umani. Non diamo dunque più peso di quanto
meritino, ai giudizi dei malevoli e dei superficiali, ci saranno altri momenti
e luoghi per affrontare il discorso sull’estetica del brutto e dell’orrido: di
quanto siano meravigliose ed armoniche le “Grazie” del Canova, e di quanto
siano grotteschi, osceni e ripugnanti gli uomini d’affari ed i mercanti di
morte (produttori di armi) tedeschi, disegnati da Grosz.
Convengo con te sul militarismo criminale dei regimi
comunisti; per quanto mi riguarda, come libertario e pacifista, non faccio
alcuna differenza fra armi, divise, eserciti, bombe e massacri. Un discreto
numero di libri e di scritti prodotti su questi temi, credo diano testimonianza
della mia intransigenza in proposito.
Consegniamo dunque questo monumento pacifista alla città
di Acri, con l’augurio che una sensibilità più attenta e una consapevolezza più
matura dei suoi cittadini e dei suoi amministratori, lo custodiscano come
merita, perché possa continuare ad essere di mònito alle nostre coscienze.
Con un amichevole saluto
Angelo Gaccione
-Milano-