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lunedì 19 settembre 2016

IL CAPITALISMO È MORTE
UN ALTRO LAVORATORE ASSASSINATO 
SUL POSTO DI LAVORO MENTRE LOTTA
di Michele Michelino


La notte del 14 settembre Abd Elsalam Ahmed Eldanf - un operaio egiziano di 53 anni, padre di 5 figli, iscritto al sindacato USB, che stava partecipando a un picchetto all'esterno di un'azienda di logistica a Piacenza è stato travolto e ucciso dall'autista di un tir. L’assassino, fermato dopo la notte in questura a Piacenza, è stato subito rimesso in libertà: è indagato a piede libero per omicidio “stradale”. Il PM incaricato dell’inchiesta si è affrettato dopo poche ore a definire così la morte del lavoratore, aggiungendo anche che non era in corso alcuno sciopero (vorremmo sapere allora cosa ci faceva la polizia davanti alla logistica GLS...). Molti testimoni, invece, hanno affermato che l’assassinio premeditato del lavoratore è avvenuto su istigazione di un dirigente della logistica, che incitava l’autista ad avanzare nonostante il picchetto.
Per i padroni e le istituzioni, come sempre, il fatto è dovuto a un “tragico incidente”.
Questa morte - questo operaio che non tornerà più a casa dalla sua famiglia -, non è che l’ultima di una serie sanguinosa di morti, coperte da bugie per cercare di nascondere le miserabili condizioni in cui lavorano gli operai perché anche pochi euro risparmiati per la sicurezza, per condizioni di lavoro decenti, per un salario degno, vanno ad intaccare quel massimo profitto che è l’unico scopo del capitale.
Nel “moderno” capitalismo del 2016 noi lavoratori continuiamo a dover lottare contro chi ci fa lavorare - e morire di lavoro e per il lavoro - come nell’Ottocento. In nome dell’aumento della produttività e del profitto, con il continuo ricatto del posto di lavoro, i padroni e i loro tirapiedi vogliono costringere i lavoratori a lavorare in condizioni sempre più pericolose e con salari sempre peggiori. Dietro le vuote parole della democrazia borghese si nasconde la cruda realtà della dittatura del capitale fatta di violenza, licenziamenti, assassinii contro chi si oppone e ostacola la “libera accumulazione del profitto”. Nella società borghese il diritto del padrone a sfruttare i lavoratori e fare profitti, viene prima di qualsiasi altro diritto dei lavoratori, compreso quello di vivere. La lotta di chi ribella contro lo sfruttamento capitalista dell’uomo sull’uomo, come ha fatto Abd Elsalam Ahmed Eldanf, è la nostra lotta.
Onore al nostro compagno Abd Elsalam Ahmed Eldanf, assassinato dal capitale. Oggi ci uniamo al dolore della sua famiglia e dei suoi compagni di lotta e saremo presenti alle manifestazioni di protesta perché la sua lotta è la nostra lotta. Solidarietà operaia e proletaria con i lavoratori di tutto il mondo che lottano contro lo sfruttamento.