“ODISSEA” E IL REFERENDUN
DEL 4 DICEMBRE
Milano. La città dove vivo è piena di lapidi, lapidi di patrioti e di partigiani
che sono caduti nella lotta contro il nazi-fascismo. Erano padri di famiglia e
giovani, alcuni non avevano neppure vent’anni. Giovani uomini e giovani donne. È dal loro sangue e dal
loro martirio che ha avuto origine la Costituzione; a quella stagione di dolore
e di libertà essa si ispira. Il dovere di chi governa è di attuarne i princìpi
e non di stravolgerla; migliorarla in favore delle aspirazioni del popolo e
della sua sovranità, non piegarla ai propri fini e ai propri voleri. Chi lo fa
a cuor leggero, come è avvenuto con questo maldestro tentativo, non importa
sotto quale bandiera politica si collochi, è, per me, un farabutto della peggiore
specie e un nemico di quei padri di famiglia e di quei giovani che hanno pagato
con la vita. Può darsi che molti in buona fede e mossi da un reale bisogno di
cambiamento e disgustati dalla pratica di molti politici (non di tutti), si
lascino sedurre da un disinvolto furbetto strapaesano venditore di fumo privo
di qualunque retroterra storico-culturale. Noi non siamo così ingenui e
sappiamo da dove quella Costituzione ha avuto origine, quali sacrifici umani ha
comportato. Senza mezzi termini ed alcuna ambiguità dunque, “Odissea” si è
schierata apertamente per il No, perché ha avvertito tutti i pericoli insiti in
questa che, con un aggettivo improprio, viene definita “riforma”.
Quella che ci viene proposta non “riforma” ma
“deforma”, non migliora ma peggiora, non dà maggiori diritti ai cittadini ma li
toglie, non dà sovranità al popolo ma la svende ai potentati finanziari e
istituzionali artefici del disastro mondiale che stiamo vivendo, e che
pretendono di non dover rendere conto a nessuno delle loro scelte e del loro
nefasto operato. “Odissea” aderisce alla manifestazione del 2 dicembre promossa
a Roma dalla Redazione de “il Fatto Quotidiano”, che ha svolto in questi mesi
un prezioso e illuminante compito di controinformazione fra i lettori, e porge
da Milano un saluto agli organizzatori e agli intervenuti.
Angelo Gaccione
A nome della Redazione di “Odissea”
e di migliaia di lettori.