POESIA
PAOLA ZAN
MIGRANTI
Al Forte (dei Marmi)
c’è un ponte
sui binari
quasi verso la stazione.
E lì, due persone
(lei ha un fazzoletto
a fiori, sui capelli
e lui i baffi neri
sotto il naso dritto)
hanno allestito un letto vero
un talamo
un giaciglio (pressoché
matrimoniale)
con un drappo bianco e blu
delle prigioni,
di Teresa madre,
dei materassai.
Ed è teso e lindo
benché non fitto
di punti cucito
e nemmeno stinto.
Così, due facce scolpite.
Logore sono le altre
che passano scaltre.
[Camaiore, 5 agosto
2016]