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mercoledì 9 novembre 2016

Lidia Sella
La nuova diaspora


La lingua materna
plasma le tue prime sinapsi.
Su quel terreno si formano concetti nuovi
e fiori dalla parola.
Tu sogni ami inventi combatti
vivi
in italiano.
Pensieri sfilacciati
intuizioni opache
mentre indossi un idioma posticcio.
Quasi straniero a te stesso
nella gabbia dell’inglese.
Sgretola l’identità etnica
il potere mondialista.
Ti strappa le radici
a partire dal cervello.
Più sciocco e confuso
- dunque finalmente innocuo -
se già dentro di te
inizia l’esilio.
Senza quel suono dolce
e sacro
nessuna Itaca dove tornare
un giorno.