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venerdì 23 dicembre 2016

LE SETTE PIAGHE DI MILANO


Se era prevista l’approvazione del Consiglio Comunale, come ha potuto F.S. Sistemi urbani impavidamente denunciare il Comune per inadempienza? Evidentemente, chi ha contrattato e firmato, in nome e per conto del Comune, ha pure tramato contro il Comune che lo aveva delegato. Nel passato di esempi ce ne sono stati a iosa.
ALTERA PARS impone e il funzionario del Comune si fa abbindolare. L’Avvocatura verrà interpellata solo dopo e soccomberà inevitabilmente per pillole nascoste (non viste?) e avvelenate. Per gli scali chi si è prestato alle imposizioni di F.S.? Commerciante e speculatore che si disinteressa di far viaggiare più decentemente sui binari milanesi e pendolari. E, se le trattative sono andate avanti per nove anni (ma solo perché la crisi edilizia morde da sette), perché questa improvvisa fretta? SENZA UN VERO PIANO?
Altri grattacieli (inevitabili per un minimo di verde fruibile) con centomila alloggi vuoti (60 mila mai abitati) e un milione e mezzo di mq. di uffici vuoti?
In questa stagione, alle 20, gli appartamenti di CITYLIFE e PORTA NUOVA sono quasi tutti bui. Perché F.S. e i suoi “complici” bramano l’affare, il grosso affare. In aprile F.S. era pronta a quotarsi in Borsa. Glielo ha impedito un manipolo di consiglieri comunali (alcuni non ringraziati dagli elettori). F.S. si apprestava a decantare favolose future plusvalenze. I milanesi hanno corso il rischio di tre FREGATURE: come “veri” proprietari degli “scalosi”, come fruitori e come risparmiatori.
FRUITORI: è stato l’arch. Emilio Battisti ad evidenziare pubblicamente il problema delle strade e degli accessi. C’è, aggiungo io, e non è meno importante, quello delle Reti: ACQUA, GAS, ELETTRICITÀ e, soprattutto, FOGNATURA. Quella attuale, per la scarsa manutenzione, è già a pezzi. Sarebbero tutte completamente da rifare, naturalmente, a spese del Comune.
A nulla è servita l’esperienza (la lezione) di M4 con la città ridotta a un cantiere a cielo aperto, commercianti falliti, cittadini fra polveri e gimcane, settecento alberi d’alto fusto massacrati (il tutto per agevolare una ditta esperta in corruzioni). Niente ha imparato il “garzone” che ora vuol salvare la faccia con tre giorni di dibattiti. Non ne basterebbero tremila! Perché chi ha firmato non è un URBANISTA (da URBS=città) e capisce ben poco di urbanistica. E’ un AFFARISTA che, probabilmente, cura gli affari suoi e degli “amici”!
Costoro non devono provocare le sette piaghe di Milano.
Si abbandoni questo insano progetto e si dia l’OSTRACISMO ai due colpevoli (ve ne ho già detti i nomi).
OSTRAKON era il coccio su cui veniva scritto il nome del cittadino che aveva meritato l’esilio. Altri bravi architetti e i pochi validi urbanisti rimasti (ars non dat panem) hanno già espresso -in ambienti più ristretti- importanti critiche e suggerimenti. Potranno riunirsi e preparare un VERO PIANO URBANISTICO. Pro CITTÀ e non pro AFFARISTI.
Solo allora -se la Regione continuerà a defilarsi- si esproprieranno i terreni. Sono del DEMANIO, non di F.S. (che è una società privata) ed è con lo Stato che si discuterà il prezzo. Ma… regia e impulso non potranno venire da un personaggio i cui collaboratori sono tutti stati o arrestati, o hanno patteggiato, o sono indagati.

[Luigi Caroli]