Pagine

venerdì 2 febbraio 2018

ABITARE A PIACENZA  
di Franco Toscani  
Franco Toscani

Abitare a Piacenza significa per me abitare nella città dove sono nato nel 1955, ho sempre vissuto e lavorato. Non so se ho fatto bene a restar qui; come ha detto una volta Fabio Milana, questa città “manca di cielo”, ancor oggi è caratterizzata da particolarismi, divisioni a tutti i livelli (nel campo politico, nel campo culturale, perfino nel campo sportivo, essendoci addirittura, ridicolmente, due squadre di calcio, entrambe in serie C e nemmeno una in serie B), conflitti meschini, piccinerie,  incapacità di costruire una città davvero più conviviale e solidale, più giusta ed ecologica. A suo tempo, feci la scelta di restare fondamentalmente per motivi familiari e sentimentali. Oggi credo che farei un’altra scelta, ma dire oggi per me vuol dire avere 62 anni suonati.

La Basilica di Sant'Antonio

Piacenza ha le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, soprattutto un bel centro storico, con alcune chiese da apprezzare. Pure la piazza centrale (piazza dei Cavalli, comprendente le sculture del Mochi risalenti al XVII secolo) è degna di contemplazione, nonostante le brutture di certi vicini palazzi di epoca e di architettura fascista.

Palazzo Gotico
Piazza Cavalli
Una veduta di Piazza Cavalli
 Veramente belle sono le valli che circondano la città, la val Luretta, la val d’Arda, la val Chero, la val Tidone, la val Trebbia (ammirata anche da Ernest Hemingway), la val Nure, con paesi come Bobbio, Vigoleno, Castellarquato, Grazzano Visconti. Se qualcuno volesse fare un viaggio nel Piacentino, gli consiglierei soprattutto di visitare le valli.


È soprattutto l’alta val Nure che io amo, conosco e frequento, addirittura vi abito nei due mesi estivi  di vacanza, che ogni anno trascorro nell’Appennino emiliano-ligure. L’alta val Nure è ancora piuttosto selvaggia, poco turistica e frequentata, pure a rischio di spopolamento, vi regnano pace e silenzio, per me oro colato dopo l’anno di lavoro trascorso nel rumore, nel traffico, nell’inquinamento e nel cemento di Piacenza. La bellezza dell’alta val Nure (di cui segnalo soprattutto il monte Ragola, il monte Bue, il monte Nero col vicino lago Nero, dove si trova la rarità del pino mugo) è ancora incontaminata.
Non amo e non stimo particolarmente i miei concittadini, che pensano soprattutto al loro conto in banca e al loro “particulare”. A Piacenza e nella sua provincia, comunque, frequento la mia compagna, i miei familiari e amici, lavoro, studio, scrivo, gioco a calcetto, mi dedico a varie iniziative culturali, ritrovo ciò che il buddhismo chiama la “stanza del tesoro” nel mio studio, dove mi sento in compagnia degli spiriti più alti da me amati e mi giungono le idee migliori nella costante tensione alla vita buona, caratterizzata dalla sobrietà e dalla benedizione del semplice.