L’ITALIA
RIPUDIA LA GUERRA
L’annunciato attacco
missilistico Usa alla Siria rischia di far esplodere nel Mediterraneo un
conflitto dagli esiti imprevedibili. La Repubblica Araba Siriana, Stato sovrano
membro delle Nazioni Unite, è soggetta dal 2011 a una guerra di aggressione.
Essa viene condotta dagli Stati Uniti e dalle altre potenze della Nato, da
Israele e dalle monarchie del Golfo. Per anni, attraverso una rete
internazionale organizzata dalla Cia, sono state finanziate e armate
organizzazioni terroriste, compreso l’Isis, per demolire dall’interno lo Stato
siriano, come già fatto con quello libico. Il piano però è fallito in seguito
all’intervento militare russo a sostegno della Repubblica Araba Siriana. Quale
pretesto dell’annunciato attacco missilistico, Washington accusa senza alcuna
prova il governo siriano di aver usato armi chimiche, ignorando il fatto che la
Siria ha completato nel 2014 il disarmo chimico sotto controllo internazionale.
Vi sono invece prove che il Pentagono ha fornito tramite contractor armi chimiche e relativo addestramento a gruppi
terroristi in Siria.
Ogni
volta che gli Usa vogliono aggredire un paese, costruiscono una falsa accusa
per attaccarlo: ad esempio, nel 1964 inscenarono l’«incidente del Golfo del
Tonchino» (rivelatosi poi falso) per bombardare il Nord Vietnam; nel 2003 accusarono
l’Iraq di possedere «armi di distruzione di massa» (rivelatesi poi inesistenti)
per attaccare e invadere il paese. L’annunciato attacco missilistico Usa alla
Siria è in realtà una sorta di dichiarazione di guerra alla Russia, fatta dal
presidente Trump via Twitter: «La Russia si prepari, i nostri missili stanno
arrivando, belli, nuovi e 'intelligenti'!». La risposta di Mosca è stata
pacata, ma allo stesso tempo decisa: ha avvertito che le forze russe in Siria
abbatteranno i missili. Si crea un tal modo il più grave stato di tensione
dalla fine della guerra fredda ad oggi.
In
questa nuova e ancora più pericolosa fase della escalation Usa/Nato contro la Russia, l’Italia è in prima fila. Le
navi da guerra che si preparano ad attaccare la Siria dipendono dal Comando
delle forze navali Usa in Europa, il cui quartier generale è a Napoli/Capodichino.
Il Comando è agli ordini dell’ammiraglio che comanda allo stesso tempo la Forza
congiunta Nato con quartier generale a Lago Patria (Napoli). L’operazione
bellica è appoggiata dalla base aeronavale Usa di Sigonella e dalla stazione
Usa di Niscemi del sistema Muos di trasmissioni navali. L’Italia deve
assolutamente sganciarsi da questa strategia di guerra, che viola la nostra Costituzione, in particolare il principio stabilito
dall’Articolo 11: «L’Italia ripudia la
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali».
La
presenza sul nostro territorio nazionale di comandi e basi militari
statunitensi e l’appartenenza alla Nato sotto comando Usa privano la Repubblica
Italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e
militare, decise democraticamente sulla base dei principi costituzionali.
Lanciamo
di nuovo l’appello a lottare per un’Italia sovrana e neutrale.
Comitato No Guerra No
Nato