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martedì 31 luglio 2018


Dibattito
Democrazia diretta?                             
di Giuseppe Bruzzone


Ricevere certe notizie da chi in qualche modo è legato al potere come il signor Casaleggio, per cui un Parlamento, nel tempo, potrebbe essere inutile, mi sorprende un poco, ma non mi meraviglia più di tanto. Già in Francia, tempi addietro lo scrittore, saggista, Houellebecq spingeva perché i francesi cacciassero gli uomini del governo perché il governo erano loro. Erano i tempi dei primi attentati dei Jihadisti o  anche presunti tali, perché alcune azioni venivano compiute con la propria carta di identità che veniva persa sul posto. Già qualche anno fa, ai primi tempi del Movimento 5 stelle, si parlava di "democrazia del web", una persona un voto, facendo intravvedere un coinvolgimento individuale diretto alla conduzione della cosa pubblica. E non rappresentativo. Devo dire che, personalmente, ero attratto da questo nuovo modo di instaurare dei rapporti  all' interno dello Stato che poteva essere il mio o di altri. Il problema è purtroppo la superficialità, quel piacere di ritrovarsi insieme in modi effimeri, non espressione di una comune volontà nata in un contesto storico al di fuori di noi e che dovremmo fare nostro, perché altrimenti ci sarebbe "nemico". Altro che web! Anche se questo ha la sua importanza anche sociale, pubblica, potenzialmente a favore di tutti, ma deve essere guidato dalla nostra riflessione, dalle nostre scelte e non viceversa.
Come si fa a dire che il cittadino è lo Stato e non accorgersi della contraddizione per cui lo stesso cittadino ha dato mandato ad altri di governarlo, ad esempio,  in un contesto storico non favorevole alla vita, come quello "nucleare"? Che non conosce amici e nemici, ma che è solo distruzione immane per tutti? Oppure ci si è accorti della contraddizione? Si pensa possa esserci  una "liberatoria" in questo senso? Non ci conviene prendere da subito la nostra libertà, ritirando il mandato senza violenza, con responsabilità, diventando effettivamente un cittadino-stato, pronto insieme ad altri ad attuare politiche di salvaguardia del mondo sociale in cui siamo, della natura, del clima, scambiarsi beni in modo civile con altri, (toh!), e perfino "salvare" le persone cui vuoi bene? Senza pensare ad una "difesa" dello Stato uguale a quella di secoli fa, di forza, di esibizione infantile di grandezza quando all' interno degli stessi Stati che "offendono" o si "difendono", ci sono milioni di persone che hanno difficoltà a vivere decentemente!
Ecco la libertà di essere uomo e individuo sociale insieme agli altri uomini e donne, di sentirsi vivo, padrone della propria vita nel rispetto di quella altrui, di vivere intensamente l'unica vita che ci è permesso di avere. Se altri pensano che ce ne siano di altre, sarebbe comunque tua di oggi, e varrebbe la pena di viverla amando fino in fondo, in un Universo di grandezza incommensurabile, inimmaginabile, con miliardi di corpi celesti che ci circondano e di cui ci ricordiamo, purtroppo, come di uno spettacolo offerto dalla stampa e dalla televisione ogni tanto, e non "vissuto" da noi, quotidianamente, in proprio.