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giovedì 25 ottobre 2018

GENOVA
Un pomeriggio dedicato al dipinto Le tentazioni di sant’Antonio Abate 
e a Gustave Flaubert.

 
La locandina dell'incontro

Durante il suo primo viaggio in Italia del 1845 Gustave Flaubert (1821-1880) rimase incantato dalla città di Genova. Nella capitale ligure il giovane scrittore, che all’epoca non aveva ancora pubblicato nulla, rimase stupefatto di fronte alla scoperta dei meravigliosi palazzi di marmo e dei tesori d’arte in essi custoditi: «mi trovo in una città bellissima, una città davvero splendida, Genova. Si cammina sul marmo, è tutto marmo: scalinate, balconi, palazzi. Passando per strada si vedono i grandi soffitti patrizi tutti dipinti e dorati», scrive all’amico Alfred Le Poittevin. Nelle note del suo Voyage en Italie, in cui elenca e descrive i palazzi e i capolavori d’arte che ha visto, un dipinto, i cui particolari sono illustrati con passione ed entusiasmo, si distingue sopra a tutti, al punto da «cancellare tutto il resto della galleria [la quadreria di Palazzo Balbi] in cui si trovava»: «ho visto un quadro di Brueghel che rappresenta La Tentazione di sant’Antonio. Mi ha fatto pensare di arrangiare per il teatro La Tentazione di sant’Antonio, ma questo richiederebbe uno ben più in gamba di me. Darei tutta la collezione del Moniteur, se ce l’avessi, e aggiungerei centomila franchi per comprare quel quadro, che la maggior parte di coloro che lo guardano giudicano brutto». Quel meraviglioso, grottesco, inquietante dipinto costituì, come dichiarato dallo scrittore stesso, la prima fonte di ispirazione per la stesura de La Tentazione di sant’Antonio, un’opera drammatica suddivisa in quadri, accompagnati da note narrative, incentrata interamente sulla figura dell’eremita Antonio. Flaubert ne portò a termine una prima versione nel 1849 (ma decise di non pubblicarla), la riprese in mano nel 1856 per farne uscire alcuni frammenti su “L’Artiste” (che vennero molto apprezzati da Charles Baudelaire), e tornò a lavorarci molti anni dopo per pubblicarla nel 1874 in una versione alquanto diversa rispetto alla prima. In quell’occasione si trovò a definire il suo sant’Antonio, comprensibilmente, «l’opera di tutta la mia vita», e ribadì che l’impulso a scriverne era stato generato dalla potente suggestione provocata in lui dal dipinto: «la prima idea mi è venuta nel 1845, a Genova, davanti a un quadro di Brueghel, e da allora non ho smesso di pensarci». La tavola che tanto colpì la sfrenata e fiammeggiante immaginazione di Flaubert, Le tentazioni di sant’Antonio Abate, tradizionalmente attribuita al pittore fiammingo Pieter Brueghel il Giovane (1564-1638), una delle opere più celebri delle storiche collezioni genovesi, documentata nella seicentesca dimora di Francesco Maria Balbi, non era più comparsa al pubblico dopo una mostra genovese del 1946. Grazie alla sensibilità e alla generosità dell’attuale proprietario, il quadro è tornato dal 2015 a Genova, nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
Il 14 novembre del 2015 si è tenuto un convegno, a cura della Direttrice della Galleria, Farida Simonetti, e di chi scrive, che indagava i rapporti tra il dipinto e l’opera di Flaubert.
Esattamente a tre anni di distanza, il 14 novembre 2018 verrà presentato, alle ore 17, il volume Le Tentazioni di sant’Antonio Abate. Arte e letteratura (a cura di Farida Simonetti e Gianluca Zanelli, ed. Scalpendi) che raccoglie gli atti di quella giornata (tra gli altri, interventi di Mauro Manica e Bruna Donatelli), oltre a un importante saggio di uno storico dell’arte belga, Paul Vandenbroeck. Lo studioso ha proposto una dettagliata lettura iconografica dell’opera inserendola nel corpus della produzione di Jan Verbeeck, fornendo pertanto un’attribuzione differente rispetto al passato. Una scoperta fondamentale su uno dei quadri più affascinanti e controversi del Cinquecento fiammingo. Subito dopo la presentazione a Palazzo Spinola, presso Palazzo della Meridiana (che fino al 9 dicembre ospita la splendida mostra I macchiaioli, a cura di Serena Bartolena, in collaborazione con ViDi Mostre e Associazione Amici di Palazzo della Meridiana) si terrà la lettura teatrale Madame Bovary c’est moi?, con Lisa Galantini e Alberto Giusta, che racconta la genesi del capolavoro di Flaubert a partire proprio dal «fallimento» (così lo definirono gli amici dello scrittore all’epoca) de La Tentazione di sant’Antonio del 1849.
Un doppio appuntamento genovese dedicato all’arte e alla letteratura.
Vi aspettiamo!
Chiara Pasetti

Le tentazioni di sant'Antonio

14 novembre, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola (Piazza Pellicceria 1), ore 17: presentazione del volume Le Tentazione di sant’Antonio Abate. Arte e letteratura, ed Scalpendi.
A seguire, ore 19 circa, Palazzo della Meridiana (Salita San Francesco 4): lettura teatrale Madame Bovary c’est moi?, testo di Chiara Pasetti, liberamente tratto dalle opere di Gustave Flaubert. Con Lisa Galantini e Alberto Giusta. Produzione Associazione culturale Le Rêve et la vie, con il patrocinio di FIDAPA SWG Italy sezione Genova e Alliance française Genova. Ingresso a offerta libera. Per info sulla lettura teatrale: info@lereveetlavie.it
Per info sulla mostra I macchiaioli in corso a Palazzo della Meridiana: mostre@palazzodellameridiana.it