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sabato 5 gennaio 2019

Taccuino
ARMI, BAMBINI, E MORTE
di Angelo Gaccione

Yemen. Bambino morto in braccio al padre.
La guerra educa. 1

Le foto che avete visto nel breve scritto di Cristina Mirra pubblicato il 3 gennaio su questa prima pagina, quelle dei bambini ebrei della Shoah e quelle dei bambini della guerra nello Yemen che stanno subendo la stessa sorte nell’indifferenza del mondo, hanno lo scopo di scuotere le coscienze e il cuore, principalmente delle donne e delle mamme. Sì, proprio loro, che per il ruolo che rivestono, dovrebbero essere le più sensibili al dolore dei bambini. Cristina è l’animatrice di un folto gruppo di uomini e donne di buona volontà denominato Geopolitica e Pace, e cerca di tener desta l’attenzione su quanto accade alle popolazioni civili in diverse aree di guerra. 

Yemen. Bambini disperati, orfani e senza più nulla.
Gli Stati, i Governi, le armi e il militarismo educano. 2
Ho una stima immensa nei suoi confronti: per quanto fa in favore della tolleranza, per l’accoglienza, per l’opposizione decisa ad ogni forma di discriminazione. Cristina non è una generica pacifista, come ce ne sono tante in giro, Cristina è una disarmista, vuole cioè dare concretezza alla pace ribadendo l’abolizione degli armamenti, la riconversione delle industrie belliche, lo scioglimento degli eserciti, la fine della immensa scandalosa spesa militare. Spesa di morte che produce morte. Perché Cristina sa che le guerre sono all’origine dei genocidi, delle migrazioni di massa, degli odi, del terrore. Che occorre porre un fine all’esportazione di armi, mercato fiorente da cui anche il nostro Paese ricava la sua bella fetta di danari insanguinati. A tutti noi sta provocando disonore, all’Italia condanne internazionali. 
Yemen. I bambini dicono No alla barbarie
della guerra, delle armi, dei mercanti di morte
che educano. 3

Siamo complici di quei morti, di quelle devastazioni, di quei corpi scheletrici, di quel terrore inciso nelle carni e sui volti che le fotografie pubblicate ci rivelano. Sono anche le nostre armi italiane vendute a quei paesi, a produrre quella barbarie in Yemen e in altri teatri di guerra. Possiamo rivolgere lo sguardo altrove e far finta di non vedere, ma questo è ciò che sta accadendo, che è già accaduto. Abbiamo visto e saputo tutto, nessuno potrà dire di non esserne stato al corrente.