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lunedì 25 febbraio 2019

ONDATA DI MALTEMPO NEL SUD
Una drammatica testimonianza di Nicolino Longo


Caro Angelo, siamo ancora sotto attacco del vento siberico che si è abbattuto su San Nicola Arcella con una forza di spinta forse superiore ai duecento chilometri orari. Una cosa del genere questo borgo l’aveva subita nel 1982, quando ne scoperchiò un gran numero di case, con sfondamento di un gran numero di finestre e balconi. Non sappiamo cosa sia successo in paese. Strade, linee telefoniche ed elettriche sono interrotte da ieri, quando il fortissimo vento si era presentato assieme ad una fittissima nevicata fino a bassissima quota. Sappiamo solo di quanto sia successo in collina: cavi elettrici tranciati in mezzo alla strada; linee telefoniche fuori servizio, e centinaia di pini abbattuti lungo i tre chilometri di salita che un mio nipote, reduce, ieri notte, da una cena fra amici, ha dovuto farsi, assieme a moglie e bambina in braccio di 5 anni, 
per raggiungere casa, dove sono arrivati entrambi in uno stato fortemente apnoico. Io, solo, nella mia casetta ero andato in tachicardia, dopo che anche l’energia elettrica mi era venuta a mancare a seguito del servizio telefonico. 
Mia moglie, che si trovava da mia sorella, a cui ha scoperchiato un tetto fatto con tutti i crismi l’anno scorso, mi ha raggiunto grazie all’intervento di un coraggiosissimo pastore del posto. 


Altrimenti, non sarei riuscito neanche ad accendermi il caminetto, nonostante tutta la legna presente, a causa dell’affanno e della tachicardia appunto scaturita al pensiero che nessun’autoambulanza, a causa del fortissimo vento, avrebbe potuto raggiungere la cima della collina, in caso di bisogno. Una cosa veramente brutta. E ancora non sappiamo, se non ci viene erogata la corrente cosa sia successo in paese, come dicevo prima, né in Calabria, né nel resto della Penisola. Dammi tu qualche informazione su questo aeromoto se hai seguito i telegiornali. Un abbraccio da Nicolino.