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mercoledì 17 aprile 2019

HEGEL, DEFINIZIONE DI FELICITÀ
di Filippo Ravizza
Hegel giovane

"Esso si vuole secondo la determinazione della sua finitezza, della sua particolarità, vuole che un altro gli stia di fronte. È questo il punto dove vanno collocate le passioni, dove gli individui pongono la loro certezza nella loro particolarità e questa vogliono realizzare. Se consideriamo l'aspetto per cui gli individui vogliono l'esserci della loro finitezza, allora vediamo che essi si sono così sdoppiati; gli individui sono infatti finiti e realizzano questa finitezza. Se hanno attuato questa armonia nella misura in cui si sono conciliati, allora li si definisce felici; si definisce infatti felice colui che si ritrova in armonia con sé, che si gode nel suo esserci. È pertanto qui la giusta collocazione della felicità."
Georg Wilhelm Friedrich Hegel  
[La filosofia della storia universale 
Volume primo, parte II, capitolo 2]

Filippo Ravizza

"Hegelianamente la felicità dell'individuo è la condizione in cui l'individuo riconosce sé stesso nel giudizio, nell'immagine degli altri. Nella coincidenza, direi addirittura nella sovrapposizione tra il senso e il contenuto della propria finitezza e la percezione che gli altri hanno della sua finitezza; coincidenza di attribuzione di senso in sé e fuori di sé, negli altri, nell'Altro da sé."
Filippo Ravizza