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venerdì 19 aprile 2019

Spigolature
POVERO TORO
di Angelo Gaccione

La scultura di F. Messina

Da qualche settimana nella Galleria Vittorio Emanuele qui a Milano è comparso un nuovo toro. Si tratta di una scultura inedita di Francesco Messina. La Galleria del Mengoni è una delle meraviglie di Milano, è così armonica che qualsiasi altra “intrusione”, fosse pure l’opera di un ottimo scultore come Messina, diventa ai miei occhi fastidiosa.
Spesso il Comune la concede ad usi “impropri”, pubblicitari, per rastrellare un po’ di quattrini, e l’Ottagono viene occupato dalle griffe più in voga. Indubbiamente un’ottima vetrina perché chi arriva in Duomo non può non farsi accogliere da questa meraviglia.

Non c'è più religione...

Tuttavia vedendo il toro di Messina mi sono detto: “Ecco, almeno per un po’ i turisti lasceranno in pace “las pelotas (come dicono gli spagnoli), o le balle (come dicono in modo meno raffinato i milanesi), del povero toro a mosaico sul prezioso pavimento”. Sono decenni e decenni che gliele pestano, le “cosiddette”, con la inveterata credenza che porti fortuna.

Povero toro...

E invece no. Si fanno fotografare davanti alle corna del toro bronzeo di Messina, ma poi inesorabilmente circondano il toro del mosaico e a turno, frotte sempre più numerose, posano i tacchi rigorosamente al centro delle due circonferenze e pestano, fanno la giravolta, e intanto il mosaico svanisce e una vera e propria fossa, un buco sempre più ampio si allarga fino a fare emergere il cemento. Ed è una guerra impari che va avanti da anni e non c’è armistizio che tenga. Il Comune ha finito per arrendersi. E intanto il buco si allarga, si allarga, si allarga… e sprofonda.

L'eterno restauro