POVERO TORO
di Angelo Gaccione
La scultura di F. Messina |
Da
qualche settimana nella Galleria Vittorio Emanuele qui a Milano è comparso un
nuovo toro. Si tratta di una scultura inedita di Francesco Messina. La Galleria
del Mengoni è una delle meraviglie di Milano, è così armonica che qualsiasi
altra “intrusione”, fosse pure l’opera di un ottimo scultore come Messina,
diventa ai miei occhi fastidiosa.
Spesso il Comune la
concede ad usi “impropri”, pubblicitari, per rastrellare un po’ di quattrini, e
l’Ottagono viene occupato dalle griffe più in voga. Indubbiamente un’ottima
vetrina perché chi arriva in Duomo non può non farsi accogliere da questa
meraviglia.
Non c'è più religione... |
Tuttavia vedendo il toro
di Messina mi sono detto: “Ecco, almeno per un po’ i turisti lasceranno in pace
“las pelotas (come dicono gli
spagnoli), o le balle (come dicono in
modo meno raffinato i milanesi), del povero toro a mosaico sul prezioso
pavimento”. Sono decenni e decenni che gliele pestano, le “cosiddette”, con la
inveterata credenza che porti fortuna.
Povero toro... |
E invece no. Si fanno
fotografare davanti alle corna del toro bronzeo di Messina, ma poi
inesorabilmente circondano il toro del mosaico e a turno, frotte sempre più
numerose, posano i tacchi rigorosamente al centro delle due circonferenze e
pestano, fanno la giravolta, e intanto il mosaico svanisce e una vera e propria
fossa, un buco sempre più ampio si allarga fino a fare emergere il cemento. Ed
è una guerra impari che va avanti da anni e non c’è armistizio che tenga. Il
Comune ha finito per arrendersi. E intanto il buco si allarga, si allarga, si
allarga… e sprofonda.
L'eterno restauro |