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venerdì 12 luglio 2019

LETTURA/38
Aforismi di Nicolino Longo



“Il conforto: è quella benda con cui si fascia un cuore,
quando le spine della vita lo fanno sanguinare”.

“Gli uomini di domani saranno anche quelli che si libereranno
delle nostre ossa dalle tombe, per far posto, gratuitamente, alle loro”.

“I nostri nonni e bisnonni fecero l’Italia. Molti, invece, dei loro nipoti
e pronipoti, ne hanno fatto la coppa, con cui tracannano droghe e liquori”.

“C’è chi l’amor lo fa corretto, e c’è chi, invece, lo fa col retto”.

“Al suon di una bella musica, persino un gallo allo spiedo
si metterebbe a cantare”.

“Una sfida lanciata da Dio all’uomo: È nel numero dei granelli
di sabbia, quello delle stelle: contali”.

“Per una donna, meglio un uomo tutto pene (da consolare o coccolare),
che uno non afflitto da pene”.

“Epigrafe: scrissi con la mano destra. Ma solo ciò che pensai
con la sinistra”.
“Una donna incastrata negli occhi, è pur sempre un coltello
Infisso nel cuore”  

“Non c’è morte, quando, al momento della morte, si passa
da una morte a un’altra morte”.

L’Oriente è il centravanti del giorno che, su passaggio dell’alba prima,
e dell’aurora poi, con un calcio parabolico, manda il Sole in goal
nella porta dell’Occidente.   

Mi si son rotte le acque, gridò la Cascata dopo esser cascata giù
dallo strapiombo, e dando alla luce una centrale idroelettrica.

“La vecchiaia: età su rotta che ratta s’annotta”.