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sabato 18 gennaio 2020

Arte
IMPRESSIONI D’ORIENTE
di Giorgio Colombo

Maschera Periedo Edo

Con il titolo inaspettato “Quando il Giappone scoprì l’Italia” 1585-1890, la mostra al MUDEC di Milano sposta l’attenzione a tempi che precedono il noto isolamento del Paese orientale dal 1641 al 1853. Ambascerie di Missionari Gesuiti in “Cipango” e nobili giapponesi convertiti al cristianesimo giungono a Roma tra il 1585 e il 1615. È l’ultima ambasceria prima della chiusura dei porti giapponesi e l’isolamento per circa due secoli del Paese (periodo Edo). La situazione muta alla metà del 1800, quando la marina USA del commodoro Mattew Perry forza il blocco. La guerra è breve ma il cambiamento è importante: l’abdicazione dello shogunato, la restaurazione dell’imperatore Meiji e un sistema occidentale su modello britannico (Primo Ministro elettivo, Ambasciate dei vari Paesi ecc.).


Bardatura cavallo
Periedo Edo
   
La riapertura dei porti giapponesi e lo sviluppo del commercio della seta favorisce l’arrivo in Europa di una grande quantità di oggetti e opere d’arte giapponese del passato e del presente. “Le Japonisme” si allarga, diventa una moda della cultura europea. Le xilografie si diffondono con il commercio delle ceramiche avvolte da questi fogli, che si scoprono essere stampe di artisti come Hokusai, Utamaro, Hiroshige, modelli per gli artisti europei, Impressionisti, Nabis, Secessionisti… Fiorisce il mercato di oggetti giapponesi di tutte le epoche, armadietti, scatole, vasi, piatti, statuine, mobili e soprammobili, e ancora vestiti, paramenti, maschere, armi, scene teatrali.
  
 
Elmo con maschera
Periodo Edo

Il Conte Luigi Passalaqua nel 1871 acquista oggetti giapponesi che raccoglie nella sua villa a Montrasio sul lago di Como, raccolta che sarà in seguito acquisita nel 1898-99 dal Comune di Milano. 

Portantina per dama

La storia e dell’arte giapponese è in definitiva un capitolo della storia. Universale.