MARCELLO MORANDINI
di Giorgio Colombo
di Giorgio Colombo
Il rigore
di un catalogo
Milano, Pinacoteca di Brera, 30.
1. 2020, presentazione del ‘Catalogo ragionato’ del percorso artistico
(1964-2018) di Marcello Morandini. Nato a Mantova nel 1940, vive e lavora a
Varese. Architetto, scultore, designer, con partecipazioni importanti in
numerose Gallerie d’arte, riduce progressivamente i mezzi di cui intende
giovarsi sino ai singoli valori del
bianco e del nero, il binomio che segna la sua principale produzione dal
’64 ad oggi. Dunque non solo l’abbandono di ogni rappresentazione del visibile,
ma anche dei differenti mezzi colorati e degli strumenti connessi alla
configurazione delle forme viventi, alle interferenze dei propri umori
individuali, a cui contrappone la “Civiltà delle macchine”, l’importanza della
tecnica e della tecnologia, la funzione, la relazione geometrica, sempre entro
la “geometria euclidea”.
Nessun esoterismo, ma ricchezze di possibilità:
traslazioni, progressioni, torsioni, tensioni, moltiplicazioni, raggiere, rotazioni
ecc. Anche quei progetti architettonici che si sviluppano su altra scala,
obbediscono agli stessi principi. Tutto nel bianco e nel nero, non di due
colori (scrive Marco Meneguzzo), inesistenti, ma nella concentrazione,
focalizzazione ed evidenziazione solo di quei sistemi di movimento geometrico
tra forme e spazio su cui si basa tutto il suo mondo.