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mercoledì 5 febbraio 2020

PER PADRE TUROLDO 


Una poesia di Oliviero Arzuffi in memoria
di padre David Maria Turoldo, per l’anniversario
della morte che ricorre domani 6 febbraio.

Ti ho visto:
gioioso
raccontar
sogni e speranze
a giovanili intenti
in un parlar leggero
tra gli archi ariosi della Cattolica.
Aperto il chiostro
ma sbarrate le porte
e freddo il cuore
per ottuse menti.

Ti ho visto:
umidi gli occhi
a contemplare
torreggianti case
e solenni chiese
e armoniose piazze  
e ovunque
il vorticare di marmoree forme
e un seminìo di colori su legni e tele
tra i vicoli d’Arno:
bellezza
che sempre salva
nell’amara sorte.

Ti ho visto:
randagio
errare lungo le sponde dell’Hudson
e accorato
chiedere
alle formicolanti strade
ai ponti smisurati
ai palazzi eretti per sfidare il cielo:
quale futuro
per il veniente uomo
e quale terra germogli ancora,
spogliata sempre del fraterno amore.

Ti ho visto:
solenne
curvar ampie le mani
a raccattare i pungenti sassi
della natia terra
e dare voce
all’umile grido
di chi non sa parole,
sapendo
certo
di non far rumore. 

Ti ho visto:
tuonante
sotto il torrione
dell’antica pieve,
a denunciare
connubi infausti
della Madre Chiesa
e chieder perdono
per la nostra assenza.
E ammansire il male
con il cantar inni a tacitar tormenti 
e un salmodiare nuovo per slegare il cuore
e trovar dure parole per bussare al cielo,
tentando almeno di scalfir la terra.

Ti ho visto:
dolente
mostrare le piaghe
del saputo “drago”
a consumar le membra,  
senza pietire
una diversa sorte
di noi superbi
condannati a morte.

Ti vedo:
eretto
ora
a silenziare il cuore,
rapito e avvolto
in una parlante luce.
E davanti al trono
del gran Mistero
trovar risposta
ai tuoi tormenti urlati.
E l’Amor consente
all’eterna vita.

[Oliviero Arzuffi]