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lunedì 3 febbraio 2020

ECCO COME L’HANNO RIDOTTA
di Angelo Gaccione

La lapide di Pinelli sfregiata

Lo scorso dicembre era stata posata in Piazza Segesta a Milano, da parte del Comune, alla presenza del Sindaco, di varie autorità, dell’ANPI, di antifascisti milanesi (c’eravamo anche alcuni di noi di “Odissea”), di cittadine e cittadini fra i più diversi. In quella occasione, come avevamo documentato su queste pagine pubblicando anche le foto, è stata piantata anche una quercia rossa in onore di Pinelli. La città medaglia d’oro della Resistenza lo ricordava degnamente anche per la sua attività di giovane staffetta partigiana, oltre che per tutto quanto è avvenuto in quelle insanguinate giornate del dicembre del 1969, passate alla storia come Strage di Stato e che a Pinelli costarono la vita. Ma c’è un’anima nera che si annida in questa città; un’anima nera e criminale che non si è riusciti a rimuovere del tutto, e di tanto in tanto alza la testa ed esce dalle fogne. Ci sono delle forze politiche che a questa anima nera fanno da sponda; sono le destre salviniane; senza questa destra becera, i topi da fogna che hanno sfregiato la lapide, non avrebbero a disposizione la cloaca fetida in cui sguazzare.