NUOVA ANTOLOGIA
di
Angelo Gaccione
La copertina dell'ultimo numero |
Questa ponderosa e longeva rivista
(una delle più longeve e delle più anziane) e che annovera fra i suoi
collaboratori nomi di grande prestigio, è in libreria. Ha raggiunto il numero
2292 e i 154 anni di vita. L’attuale scansione trimestrale si deve a Spadolini:
un “libridinoso” che, come mi raccontava l’anziano Carlo Bo, faceva a gara con
lui sul numero di libri posseduti. Bo ne era sommerso, nella sua casa di
Milano; sederti poteva diventare problematico nei suoi ambienti, e quando ti
muovevi dovevi stare attento non solo a dove mettevi i piedi, ma a qualunque
movimento: sarebbe bastato un niente per far rovinare le pile che ti
sovrastavano e ti cingevano da ogni lato. Non ho avuto il privilegio di vedere
gli ambienti di Spadolini sommersi di libri, ma me li immagino ancora più
stipati e assediati di quelli di Bo. Di lui possiedo un’edizione di Giolitti
e i cattolici con una dedica straripante a me giovane universitario, che
gli passavo la linea per telefonare durante i suoi soggiorni alla Casalbergo
Missori, quando veniva a Milano allora direttore del Corriere della Sera. La
Casalbergo era ubicata in via Larga che girava a gomito subito sulla destra
della piazza Missori dov’era, ed è tuttora, l’Albergo Cavalieri. In
quell’albergo mi guadagnavo da vivere per pagarmi gli studi e provvedere alla
mia giovane sposa. Quando me lo vidi arrivare con la busta in mano chiedendo di
me, fu una felice sorpresa. Sarà una felice sorpresa, anni più tardi, quando
venne a trovarmi lo scrittore toscano Carlo Cassola. Lo avevo contattato perché
volevo mettere in piedi una organizzazione che si battesse per il disarmo e la
pace, e lui, che era venuto a Milano per incontrare il suo editor alla Rizzoli
e a parlare con i responsabili della Terza Pagina del Corriere dove uscivano i suoi
virulenti elzeviri contro tutte le guerre, si era presentato in quello stesso
albergo dove lavoravo come centralinista, sorprendendo direttore e lavoranti.
La Lega per il disarmo nacque da lì a poco, come ho documentato nel volume Cassola
e il disarmo. La letteratura non basta. Chissà se Spadolini immaginava una
vita così lunga per la sua creatura; questo numero apre con una nota di
Gabriele Paolini che lo ricorda assieme a quello che sarà un suo caro amico, il
professor Niccolò Rodolico, con cui Spadolini condivideva una vera passione per
il poeta Giosuè Carducci. Sono riportate anche alcune lettere che i due
storici si scambiarono tra il 1957 e il 1958; sono lettere di reciproca stima e
di affettuosa devota vicinanza. Ma numerosi sono gli scritti di grande
interesse presenti in questo numero di “Nuova Antologia”: da quello di
Paccagnini sui personaggi folli e deviati presenti nelle narrazioni (pag. 126),
a quelli di Claudio Giulio Anta sul pacifismo di Einstein (pag. 335), al
ricordo di Gianfranco Ravasi su Turoldo. Una gioia per me, perché come sanno i
lettori di questo giornale, a Turoldo abbiamo fatto dedicare un giardino qui a
Milano. Proprio in quel Largo Corsia dei Servi, a due passi dalla Basilica di
San Carlo al Corso, dove aveva a lungo vissuto e predicato.
Nuova
Antologia
Ottobre-Dicembre
2019
Anno
154° n. 2292
Ed.
Polistampa, Firenze
Pagg.
398 € 16,50
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Riviste
L’IMMAGINAZIONE
di
Angelo Gaccione
Il numero di gennaio-febbraio 2020 della rivista L’Immaginazione diretta da Anna Grazia D’Oria e edita dall’Editore Manni, è nelle edicole e librerie. È il numero 315 (anno 36°). Il fascicolo, come sempre, è ricco di materiali poetici, narrativi, recensioni, riflessioni. Questa volta voglio segnalarvi quella dello scrittore Andrea Kerbaker (se non conoscete la sua incredibile “Kasa dei libri” qui a Milano, dovete assolutamente rimediare); la trovate alla pagina 32. Prendendo a pretesto il “caso Bacchelli”, parla della miserabile condizione degli autori, dei loro magri o inesistenti guadagni, pur esistendo un “diritto d’autore”. In verità per il 99% di essi bisognerebbe parlare di “autori senza diritti”; così come bisognerebbe parlare di autori senza giornali. Ai guadagni inesistenti (a parte i pochissimi: molti sono già ricchi di famiglia e possono permettersi un mestiere così aleatorio, o vivere dei loro proventi di docenti universitari, consulenti, conferenzieri, e così via) va assommata la completa indifferenza dei quotidiani che si occupano di libri. Ci sono sempre gli stessi nomi sui giornali e dentro le tivù; quasi sempre gli stessi autori e le stesse editrici. A meno che non finite sulla cronaca nera: in quel caso, statene certi, verranno a scandagliare la vostra vita fin nelle pieghe più riposte. Toh, diranno stupiti, questo Gaccione aveva scritto dei racconti decenti introdotti da Consolo e con una pregevole postfazione di Bonura, non male questo “Incendio di Roccabruna”, e non proprio banali i versi di questo “Spore”! Scopriranno che il tempo che avete impiegato nella scrittura l’avete dovuto sottrarre alle mille incombenze della vostra grama vita, che vi è costato sonno, sangue, contrasti in famiglia, pranzi saltati, inimicizie, depressione, dannazione. Altro che diritti d’autore; per molti non c’è neppure il diritto all’esistenza. Restiamo fantasmi immersi in un limbo indecifrabile, dove le pagine che abbiamo scritto per una insopprimibile urgenza biologica o un altrettanto insopprimibile obbligo morale, restano inesorabilmente mute. Di qualunque intelligenza siano state pervase, di qualunque rigore.
L’Immaginazione
Rivista
di letteratura
Diretta
da Anna Grazia D’Oria
Gennaio-Febbraio
2020
Anno
XXXVI n. 315
Ed.
Manni
Pagg.
64 € 8,00