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martedì 17 marzo 2020

Il virus mette la globalizzazione con i piedi per terra
di Alfonso Navarra*


Dobbiamo stare attenti a non confondere i desideri con la realtà. Nel dibattito e nella iniziativa delle organizzazioni che costituiscono i disarmisti esigenti abbiamo individuato i seguenti punti. 
La pandemia da coronavirus, connessa con il riscaldamento globale che sconvolge gli habitat naturali, indica la necessità di un diritto internazionale espressione della nonviolenza efficace. 
Il costituzionalismo planetario non parte da zero ma deve integrare ai diritti dell'uomo e ai diritti sociali i diritti della umanità e della natura portando a compimento campagne internazionali in corso, prima tra tutte l'abolizione giuridica delle armi nucleari. 
E deve seguire l'attuazione degli accordi di Parigi, che va accompagnata dalla consapevolezza degli intrecci tra emergenza climatica ed emergenza nucleare e militare. 
La sfera pubblica planetaria va costruita non nascondendosi problemi e difficoltà e senza illudersi che tra gli effetti di questa epidemia vi sia una automatica maturazione culturale pacifista. 
Non siamo un unico popolo della terra ma siamo una pluralità di popoli e persone che deve approdare alla consapevolezza di un destino comune della specie in armonia con la Natura cui apparteniamo: la terrestrità. 
In questo momento dobbiamo organizzare le forze civili e politiche orientate alla solidarietà e alla cooperazione tra i popoli contro coloro che, intendendo difendere il vecchio sistema della diseguaglianza, stanno usando l'emergenza per le prove tecniche di eco-fascismo e per approfondire paura e chiusure nazionalistiche, razzismi e odio verso gli stranieri e i diversi.
*[Disarmisti esigenti