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giovedì 2 aprile 2020


La Fiaba
L’orso Bianchino, detto Muto
di Laura Margherita Volante


Fra i ghiacciai del Polo Nord vive Orso Bianchino, tutto solo e taciturno, tanto che gli amici gli hanno affibbiato il soprannome di Muto.
“Muto cosa fai?” “Muto perché te ne stai tutto solo…?”.
Muto non rispondeva, ma si girava allontanandosi e ogni volta sempre di più.
Gli orsi del villaggio di ghiaccio non lo cercarono più, alzando gli occhi al cielo. Un giorno arrivò nel villaggio una spedizione di ricercatori con una cagnetta di nome Amorina, che vedendo orso Bianchino tutto solo gli si avvicinò, ma Bianchino, detto Muto, scappò a zampe levate. Amorina non si dava pace. “Cosa ho che non gli piace?” “Mi rifiuta perché sono diversa?”. Mille domande senza risposta fra mille dubbi. Amorina soffriva sebbene gli orsi del villaggio giocassero con lei, dimostrandole accoglienza e simpatia.
E pensa, pensa, Amorina avendo il cervello che scoppiava e il cuore in tumulto decise di fare la matta. “Ebbene sono più matta di lui!” pensò. Allora prese del ghiaccio e con le zampette fece tante palle compatte e dure come sassi, indi andò da Bianchino e lo chiamò: “Muto vieni, ho una cosa da farti vedere…”. Muto era muto, ma era molto curioso, infatti stava sempre dietro una montagna di ghiaccio a guardare gli amici del villaggio.
Uscì piano piano mentre Amorina cominciò a lanciargli le palle di ghiaccio. I colpi erano molto dolorosi: “Ahi Ahi ahi” urlò “Mi fai male! Sei matta?”. “Ah, adesso parli Muto, ce l’hai la parola…!” gridò Amorina “Se non ti decidi a scendere dal tuo smisurato orgoglio di superiorità e di ghiaccezza ho io la cura per guarirti!! Con il mio amore...” “Come, con il tuo amore che mi lanci le palle di ghiaccio?” soggiunse Bianchino. “Sì, è amore, l’amore è rischiare… e tu lo chiedi… per sentirti amato. Un paradosso, ma la vita è fatta anche di contraddizioni”. Spiegò amorina.
Bianchino avendo capito la lezione andò a chiedere scusa agli amici del villaggio.
Allora si fece una gran festa per Bianchino parlante con un girotondo di orsi, al cui centro Amorina ballava con orso Bianchino.
E tutti furono felici, pure i ricercatori che ridevano a crepapelle alla vista di tanto clamore, con i nasi rossi dal freddo. Per scaldarsi iniziarono a tirarsi palle di ghiaccio divertendosi un mondo.
“Dove c’è dialogo c’è amore”